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ALASKA
Grandi parchi nazionali, animali in libertà e scenari meravigliosi fanno dell'Alaska una meta imperdibile per chi ama la natura e l'avventura.
Quando si sente il bisogno di evadere dalle solite realtà in cui si è circondati dal grigiore urbano e si desidera riempire gli occhi dei colori più puri della natura, tra le bellezze più incredibilmente sorprendenti non si può non menzionare l'Alaska. Una terra collocata a nord ovest del Canada, tra l'oceano Artico ed il mare di Bering, caratterizzata da ghiacciai luccicanti, vaste pianure artiche, alti picchi montagnosi, fiumi e laghi brillanti; elementi che nell'insieme la rendono una destinazione dal fascino indiscusso
L'Alaska è divenuto un luogo di grande richiamo per gli avventurieri in cerca di nuovi spazi da esplorare tra la flora e fauna tipiche della zona in uno spazio grande cinque volte l'Italia che lo rende il più grande dei 52 Stati Uniti d'America.
L’Alaska è un mito, un paradiso, un sogno per tantissimi pescatori; il perché è semplice: è piena zeppa di pesci!! Si, questo lontano stato offre sia per quanto riguarda l’acqua dolce che per quanto riguarda l’acqua salata un gran numero di pesci da poter essere insidiati ed ovviamente non sono così diffidenti come quelli di casa nostra. Gli appassionati pescatori a mosca, a spinning o di mare, qui possono veramente trovare paesaggi mozzafiato e poter mettere all’attivo quantità industriali di catture.
I fiumi ed i laghi di questo stato Nordamericano ospitano uno svariato numero di diverse specie di pesci. Sicuramente il pesce più famoso e rinomato, quello che attrae in questo sperduto posto migliaia di pescatori è il salmone e la sua annuale migrazione. Infatti da fine maggio primi giugno si inizia ad assistere alla risalita dei salmoni per iniziare la riproduzione nei fiumi nativi. Solitamente ad inizio stagione si ha la risalita degli esemplari di maggiore mole e chi ha la fortuna di azzeccare la settimana giusta puo’ veramente imbattersi in colossi da 15 chilogrammi e più. Esistono diverse specie di salmoni ed in particolare qui si trovano:il Chum Salmon: il Pink Salmon, il Coho, il Chinook (chiamato anche King salmon), ed il Sockeye . Il più grosso di tutti è il Chinook che puo arrivare e superare i 40 chilogrammi.
Trovarsi nel fiume giusto nel ben mezzo di una risalita di questi pesci vuol dire veramente sfibrare le nostre canne dallo sforzo e dalle numerose catture a cui saranno impegnate. Non siate mai avari con la potenza della vostra attrezzatura, e soprattutto portatevi sempre una buona scorta di nylon e trecciati.
Qui, a farla da padroni sono anche le trote steelhead e in maniera minore le trote iridee e i dolly varden. Durante la riproduzione dei salmoni, queste trote diventano dei pesci opportunisti iniziando a cibarsi quasi esclusivamente delle proteiche uova di salmone. Infatti verso la fine stagione, fine agosto-settembre, queste trote, ed in particolare la steeld head sono principalmente insidiate dai pescatori a mosca che utilizzano come esca delle imitazioni di uova di salmone.
In alcuni delimitati fiumi si puo’ anche trovare una interessante popolazione di salmerini artici che qui ovviamente crescono a taglie XXL; non è raro imbattersi in pesci oltre i 2-3 chilogrammi.
Molti dei laghi dell’Alaska ospitano un buon numero di lucci e di trote lacustri anche se difficilmente i pescatori che giungono fin qui si dedicano a questa pesca. Qui gli ecocidi non hanno tassi di crescita elevati in quanto la stagione per potersi nutrire solitamente dura 4-5 mesi al massimo. Il restante periodo dell’anno i laghi sono completamente ghiacciati a causa delle rigidissime temperature che si posso avere durante l’inverno.
In molti fiumi si puo’ anche trovare una discreta popolazione di temoli artici, molto poco sospettosi e qui anche insidiabili facilmente a mosca ma anche a spinning con l’utilizzo di piccoli jig con pelo di marabou.
Un pesce molto poco conosciuto, ma che recentemente sta balzando agli albori della cronaca è l’iconnu, una specie di grossa spigola che anche lei in fase di riproduzione, dal mare inizia a risalire i fiumi con portata d’acqua maggiore. E’ un pesce molto combattivo e può agevolmente superare i 10 chilogrammi di peso. La difficoltà è la cattura, ma non nel senso che si diffidente, in quanto è un predatore molto famelico, ma perché la sua migrazione e riproduzione è molto veloce, al massimo 2-3 settimane e quindi bisogna capitare proprio nel momento esatto. E’ quasi più una cattura occasionale che una cattura voluta.
Anche il mare qui è prodigo di pesci, anche se le specie che si possono catturare sono limitate, infatti non sono così abbondanti e diversificate come in acqua dolce.
Sicuramente il re del mare qui è l’halibut, per chi di voi non lo conoscessero, è una sogliola un pò cresciutella che qui ha una taglia media di 10-20 chilogrammi, ma che agevolmente arriva a superare il quintale di peso. L’attuale record del mondo è stato catturato qui, a Dutch Harbour, ed è ben 208 chilogrammi, roba da mal di testa al solo pensiero!! Numerose barche charter offrono la pesca a questi pesci, che individuati tramite potentissimi ecoscandagli e vendo insidiati utilizzando pezzi di pesce o con grossi jig di gomma su fondali dai 20 agli oltre 100 metri.
Altri due pesci che vendono pescati con questo sistema sono il lincod ed il yelloweye; il primo è molto ricercato per la sua famelicità, infatti non è raro catturare un piccolo halibut e poi avere un grosso lingcod che ingoia la nostra preda. Non è un gran combattente una volta allamato, ma puo’ raggiungere pesi interessanti, diciamo che esemplari intorno ai 10 chilogrammi sono nella media. Il yelloweye è invece un coloratissimo pesce di fondo molto simile al nostro scorfano che puo’ raggiungere al massimo un peso di 37 chili.
Alcuni charter di pesca iniziano a proporre la pesca allo squalo salmone, un pesce fino a non molto tempo fa poco conosciuto ma che sicuramente abbonda nel periodo di risalita dei salmoni. Infatti questo squalo è così chiamato perché si ciba principalmente di salmoni che furbamente li aspetta alle entrate delle baie o alle foci dei numerosi fiumi. L’attuale record del mondo per questo pesce è stato catturato proprio in Alaska ed era 17chilogrammi.
Alcuni lodge o barche charter propongo anche la pesca del salmone in mare. Infatti ricordiamoci che questo pesce vive la gran parte della sua vita in mare. Nutrendosi di gamberetti e piccoli pesci. La pesca principalmente viene fatta nelle grandi baie in traina lenta con l’ausilio di affondatori e come esca si usano cucchiaini o pesci morti innescati con una particolare montatura.
In Alaska la pesca e tutto il suo indotto è un vero è proprio businnes da svariati milioni di dollari. Tutto qui è super organizzato e pianificato; esistono numerosissimi hotel, motel e bed and brekfas ad Anchorage, che è solitamente la citta’ dove si passa la prima notte di arrivo e a seconda delle coincidenze aeree anche la notte antecedente la partenza. Ovviamente qui i negozi di pesca pullulano, quindi meglio sempre fare rifornimento delle esche migliori, e chiedere sempre i informazioni riguardo colori migliori o eventuali novità. Qui poi i prezzi sono davvero interessanti, magari meno per canne e mulinelli, ma tutto il resto è mediamente molto meno caro che in Italia.
Da qui si possono fare due principali scelte: o appoggiarsi ad un lodge oppure affittare un camper.
Sicuramente la prima soluzione è la più comoda, la più fattibile quella che darà meno problemi, la seconda è magari consigliabile a chi torna per la seconda volta, ed avendo già una infarinatura della pesca, volesse provare a muoversi in autonomia.
Il lodge ha ovviamente come fatto positivo di avere ogni singolo confort, solitamente delle guide veramente all’altezza che conoscono le zone, ti portano dove il pesce è presente in quel momento e che ti possono aiutare per quanto riguarda la tecnica di pesca, le attrezzature da usare e tutto il resto. Il lato negativo è ovviamente il prezzo; da non dimenticare che i lodge solitamente sono in zone molto lontane e remote, raggiungibili solo con idrovolanti e quindi tutto questo servizio deve essere pagato adeguatamente.
Per quanto riguarda invece il fly&drive e l’ulilizzo del camper, sicuramente il alto economico sarà minore, ci sarà molta più libertà nel potersi organizzare la giornata secondo le proprie esigenze e comodità. Se si fa questa scelta è bene comunque ricercare una gran quantità di informazioni sulla risalita, le zone migliorie soprattutto i vari regolamenti e licenze che ci vogliono. La vigilanza qui è veramente molto stretta, non si puo’ sgarrare; da rispettare sempre il numero massimo di catture consentite. E’ bene magari utilizzare una guidi locale almeno i primi giorni. Qui si possono affittare guide alla giornata che ci accompagneranno con la macchina nelle zone accessibili dei vari fiumi, ma solitamente sono le più affollate dai pescatori, oppure propongono la discesa di alcuni fiumi a bordo di gommoni superattrezzati, che sicuramente è la cosa migliore.
Ad ogni modo fondamentale sono le informazioni che si reperiscono nei vari negozi di pesca. Non pensiate che si tutto così semplice, conosco persone che si sono recate in Alaska pensando che bastasse buttare nel fiume una qualsiasi esca, chiudere gli occhi ed attaccare salmoni giganti. Sono tornati a casa con quel sogno ancora in testa, e si sono dovuti accontentare di qualche piccolo dolly varden e qualche sokeye.
Visto che al giorno d’oggi c’è la comodità di internet, conviene sfruttarla al massimo per potersi organizzare una vacanza qui, scegliere il lodge, od i camper, e soprattutto scegliere la località migliore (la penisola di Kodiak è sempre la più gettonata).
Indicativamente per quanto riguarda i salmoni, il periodo migliore qui va da giugno fino a fine agosto, ovviamente per non sbagliare conviene stare nel mezzo e andare da metà luglio fino a meta’ agosto. Purtroppo molti fattori ed in primis le condizioni metereologiche posso condizionare l’inizio della risalita dei salmoni.
Un po’ di storia
L'Alaska non è uno stato indipendente ma è uno stato federato degli Stati Uniti d'America. Con un'estensione di 1.717.854 km² è lo stato più grande di tutta la federazione. Il nome "Alaska" è probabilmente derivato dalla parola "grande paese" o "terraferma" degli Aleuti.
I primi abitanti dell'Alaska furono quei popoli che durante le ere glaciali raggiunsero l'America tramite lo stretto di Bering, reso percorribile grazie all'aumento delle acque ghiacciate.
Furono tra questi i progenitori delle varie tribù amerinde dello Stato, ma è da ricordare che il passaggio fu sfruttato da tutti i progenitori delle civiltà pre-colombiane. Successivamente altre popolazioni, come gli inuit e gli Aleutini raggiunsero l'Alaska dal continente asiatico, probabilmente via mare. Fino all''800 alcune comunità aleutine e inuit vivevano nell'estremo oriente russo, e ancora oggi i discendenti degli inuit vivono a nord della Kamčatka.
In realtà dunque l'America non fu mai completamente isolata dall'Asia, e veniva continuamente raggiunta dalle popolazioni nomadi dell'estremo est asiatico. Tra i primi europei a raggiungere l'Alaska vi fu il danese Vitus Bering, che esplorò via mare, per conto della Russia. In seguito il territorio fu annesso alla Russia, che tuttavia lo colonizzò solo marginalmente (l'attività principale allora era la caccia alle lontre, alle foche e ad altri animali da pelliccia). Di fatto la regione divenne zona di commercio delle pellicce per le compagnie commerciali russe.
Nel 1867 gli Stati Uniti acquistarono l'Alaska dalla Russia per $ 7.200.000, (circa 5 dollari per km²). Nel 1898 in Alaska venne scoperto l'oro: questo fatto provocò una vera e propria invasione di cercatori d'oro, tra cui anche lo scrittore Jack London, e di conseguenza anche la colonizzazione del territorio. Altro oro venne scoperto nel vicino Klondike, territorio canadese, e l'Alaska fu utilizzata come base di partenza per i cercatori, e questo favorì la crescita delle prime città e delle prime strade nell'entroterra della regione sud-orientale, come collegamento verso lo Yukon.
Ora l’Alaska è conosciuta ed apprezzata esclusivamente e fortunatamente per le sue bellezze naturali ed i particolare i suoi parchi.
In effetti, per chi si reca in Aalaska la pesca non puo’ essere l’unico scopo, bisognerebbe almeno dedicare qualche giorno alla natura ed alla visita dei numerosi parchi naturali. Sicuramente due su tutti: il Denali ed il Karmai.
Tra la altre bellezze al naturale figura il Parco Nazionale di Denali, situato a 382 km a nord di Anchorage, forse il parco più famoso o per lo meno uno dei più visitati per il suo paesaggio che alterna ad una lussureggiante foresta sempreverde della taiga la tundra e per la presenza della montagna più elevata di tutta la regione, il Monte Mc Kinley chiamato dai locali Denali, "la grande montagna" che, con i suoi 6194 metri,è la più alta cima dell'America settentrionale.
Il Katmai National Park è un altro parco fantastico situato in un'antica zona di origine vulcanica, all'imboccatura della penisola di Alaska, di fronte all'Isola Kodiak dove, i veri protagonisti sono i Kodiak, una versione locale del grizzly, l'orso bruno americano che vive in un vero paradiso terrestre lontano dai insediamenti umani tra ghiacciai e vette innevate, foreste lussureggianti e laghi. Qui è possibile vederli soprattutto in estate, a partire da fine giugno fino a metà settembre, quando gli orsi si danno alla caccia durante la migrazione dei salmoni e si posso ammirare mentre sono intenti a pescare con maestria i salmoni che risalgono il torrente.
Informazioni ed indirizzi utili
Quando si arriva in Alaska si arriva sempre ad Anchorage, ma la vera capitale è invece Juneau.
Collegamenti aerei: Esistono numerosissime opzioni per poter arrivare in Alaska. Dall’Itlaia non esistono voli diretti, ma si è soliti passare dagli USA oppure dal Canada; moltissime compagnie offrono questa tratta (Delta, American Airlines, Continental etc.). Esistono altrimenti alcuni voli diretti da Francoforte con la compagnia aerea Condor
Fuso orario: 10 ore rispetto all’Italia. L’ora legale entra in vigore la prima domenica di Aprile e termina l’ultima domenica di ottobre.
Clima: Il clima nel Grande Nord può essere variabile ed imprevedibile. Il periodo più caldo dell’anno, accompagnato dalle ore di maggiore insolazione diurna, è da Giugno ad Agosto. In questo periodo le temperature Alaska possono arrivare addirittura a 30 gradi, tuttavia la temperatura media è sui 16° gradi ovunque, ad eccezione delle zone artiche. Le regioni costiere sono tendenzialmente più fredde e più piovose. E’ comunque consigliabile essere preparati ad un clima variabile che può essere piuttosto caldo e soleggiato un giorno, freddo e piovoso il giorno successivo. Le temperature invernali possono essere estremamente rigide, fino a 45° sotto lo zero!
Cucina: La cucina alaskana, oltre ad offrire naturalmente tutto ciò che la cucina americana abitualmente propone, è caratterizzata da una grande abbondanza di pesce: diverse varietà di salmone, halibut, granchi giganti ed una quantità di frutti di mare. Essendo appunto il pesce alla base dell’alimentazione tradizionale, i modi in cui questo viene cucinato sono moltissimi anche se, data l’assoluta freschezza della materia prima, i modi più semplici sono i più consigliabili, permettendo di gustarne al meglio il sapore naturale. Per quanto riguarda la carne, da provare la bistecca di alce.
Documenti: Passaporto in corso di validità. Da fare molta attenzione perché a per i cittadini CEE è necessario essere in possesso di passaporto a lettura elettronica oppure essere muniti di visto consolare
Valuta: Il dollaro americano. Carta di credito accettata ovunque
Elettricità: 110 volts e spina a lamelle piatte. Occorre munirsi di adattatore.
Tasse locali: A tutti i prezzi esposti occorre aggiungere le tasse locali.
Telefono: Per telefonare in Italia occorre comporre 01139 seguito dal numero telefonico desiderato, con relativo prefisso.
Indirizzi utili a carattere generale
www.travelalaska.com
www.alaska.gov
www.alaska.com
www.anchorage.net
Indirizzi utili per quanto riguarda la pesca:
www.sf.adfg.state.ak.us/statewide
www.alaskafishing.com
www.kenairiver.com
www.ifishalaska.com