EGITTO -Lago Nasser-



Tre anni fa quando per la prima volta visitai il lago Nasser, rimasi così colpito da una così affascinante avventura, che mi ripromisi di tornarci quanto prima. Questa volta a farmi compagnia c’era un gruppo di amici, che a loro volta erano rimasti impressionati dai miei racconti di pesca di epici combattimenti con giganteschi persici del nilo e velocissimi tigerfish.
Il nostro safari prevedeva la partenza da Abu Simbel, punto più meridionale del lago, vicino al confine con il Sudan, per poi terminare dopo 6 giorni a metà lago in località Garf Hussein. A nostra disposizione vi erano tre barche, una fungeva da barca appoggio e da campo base; era dotata di cucina, zona pranzo, wc e doccia. Le altre erano due barche destinate alla pesca e nostro alloggio per i prossimi giorni. Per tutto questo tempo avremmo vissuto, pernottato e pescato in località del tutto desertiche e disabitate; una vera e propria avventura.
La nostra intenzione era quella di pescare prevalentemente a spinning dalla riva con grossi artificiali ed alternare il tutto con un po’ di traina.
 


Dopo la costruzione della maestosa diga di Assuan nel 1971, la popolazione ittica originaria del fiume Nilo si è ambientata immediatamente nel suo nuovo habitat, un lago artificiale di circa 500 chilometri di lunghezza, tanto da incrementare di numero in modo vertiginoso, in particolare le varie specie di tilapia ed i loro predatori: persici del nilo e tigerfish. Il lago Nasser è un luogo unico da visitare, è una distesa d'acqua immensa circondata dal deserto, un paesaggio senza tempo nel quale si respira un’atmosfera di tranquillità, immensità ed avventura.
I due pesci che predominano le acque del lago sono il persico del nilo ed il tigerfish, ma vi sono anche 18 diverse specie di pesci gatto tra cui i giganteschi vundu e bagrus che possono arrivare fino a 50 chilogrammi di peso; parecchie specie di tilapia ed altri variopinti ciclidi completano la fauna ittica del lago fino ad arrivare ad un totale di 32 specie presenti.




Abu Simbel e dintorni


Dopo un viaggio aereo parecchio tribolato, siamo arrivati in mattinata alle nostre imbarcazioni che ci attendevano in un golfo riparato del lago. Qui ho rincontrato alcune guide che erano presenti anche nel mio viaggio precedente, e con enorme stupore ho scoperto che si ricordavano perfettamente di me, ed ancor meglio di me, si ricordavano di mie catture e di aneddoti che io francamente avevo completamente dimenticato.
Dopo pochi minuti di navigazione, la decisione fu unanime: stop forzato! Questo in quanto un vento fortissimo che soffiava fin dalla notte, agitava paurosamente il lago rendendo la navigazione molto precaria ed al limite del consentito.
Visto che casualmente ci eravamo ancorati proprio a ridosso dei monumenti di Abu Simbel, decidemmo di fare una breve visita a quelle costruzioni maestose e monumentali. Nell’attesa, poi, che la situazione migliorasse decidemmo di fare dello spinning dalle barche ancorate con discreti risultati; in fatti allamammo diversi tigerfish di buone dimensioni riuscendone a catturare due.
Al cessare del vento ripartimmo finalmente per il nostro safari di pesca africano.
Nei primi giorni la parte meridionale del lago ci ha regalato un buon numero di catture, sia di tigerfish che di persici del nilo; abbiamo pescato esclusivamente a spinning usando Rapala CD Magnum da 11 e 14 centimetri, oppure Rapala Super Shad Rap. La taglia media dei tigerfish era intorno al chilo e mezzo, mentre per i persici del nilo era molto variabile, si poteva fare un lancio e prenderne uno di 3 chili, e il lancio successivo, sempre nella stessa zona, allamarne uno da 15 chili.
In particolare è stata memorabile una sessione di pesca che tutti e cinque abbiamo fatto dalle sponde di un piccolo isolino non più grosso si 200 metri quadrati. Qui lanciando in una unica zona, in meno di 3 ore di pesca siamo riusciti a catturare ben 19 persici del nilo su 23 abboccate; il più grosso è toccato a me, con un peso di circa 20 chilogrammi. Probabilmente una numerosa famiglia di persici stazionava al limite delle alghe in attesa di una possibile preda. E’ una sensazione eccezionale vedere il mulinello progressivamente svuotarsi dal filo e nello stesso momento un grosso persico del nilo compiere numerosi salti fuori dall’acqua e possenti fughe sotto la superficie. A parte questo bel pesce, la taglia si aggirava principalmente tra i 5 e gli 8 chili e tutti sono stati catturati utilizzando Rapala Super Shad Rap;


Un’altra giornata ho agganciato un persico del nilo di circa una quindicina di chili e pescando da una scogliera piuttosto alta riuscivo riuscivo a vedere perfettamente il combattimento del pesce sotto la superficie. Ebbene ad un tratto, forse attirato dall’agitazione del mio pesce, un altro persico del nilo è apparso sotto di lui; era almeno 4 o 5 volte più grosso del mio ed a occhio e croce poteva agevolmente superare i 50-60 chili. Tuttavia dopo diversi secondi si è allontanato non lasciando il tempo ai miei amici di tentarne la cattura.
Purtroppo per due giorni la pesca dei persici del nilo è stata piuttosto fiacca con pochi pesci catturati; non che non ce ne fossero, ma sembravano apatici e del tutto disinteressati alle nostre esche. La totale assenza di vento non creava le giuste condizioni di pesca; infatti qui sul lago Nasser, le giornate ventose con conseguente agitazione delle acque sono sempre le più produttive.
Ad ogni modo a colmare questi buchi, c’erano i tigerfish che erano quasi sempre onnipresenti; bastava trovare la zona giusta e le abboccate incominciavano a fioccare una dietro l’altra. Gli amici che mi hanno accompagnato in questo safari di pesca essendo appassionati di carp-fishing, ovviamente hanno voluto applicarlo anche qui con obbiettivo la cattura del combattivissimo vundu catfish. Ogni sera prima di coricarsi, piazzavano canne e relativi avvisatori acustici; come esche si utilizzavano tranci di tigerfish o di pesci simili ai nostri pighi. Si procedeva poi ad una pasturazione con grossi pellets al pesce.
Ebbene i risultati non si sono certo fatti attendere, 4 partenze in 5 notti con risultato due vundu catfish catturati, uno sui 4 e l’altro sugli 8 chilogrammi; altri due giganti hanno purtroppo rotto come nulla fosse il nylon dello 0,60. Anche con la frizione chiusa quasi al massimo era impossibile riuscire a fermare la corsa di questi colossi baffuti.





Un occhiata all'attrezzatura


Per chi volesse affrontare questa avventura di pesca, la giusta attrezzatura riveste un ruolo fondamentale. In mezzo al deserto non esistono negozi di pesca, di conseguenza si deve fare conto solo su quello che si è portato
L'attrezzatura per la pesca da riva deve essere molto resistente, consiglio una canna da spinning pesante capace di lanciare da 40 a 80 grammi. E’ altrettanto funzionale una canna da carp fishing con una potenza di 3 libbre. Ad essa va abbinato un mulinello altrettanto robusto contenente almeno 200 metri dello 0,40 o 0,50.
Come già detto esche rivelatesi migliori e forse insuperabili quanto a percentuale di catture sono stati i Rapala CD Magnum da 11 e 14 centimetri, e Rapala Super Shad Rap. Tutti questi artificiali dispongono di ancorette particolarmente robuste, ma per artificiali di altre marche è necessario cambiarle; personalmente ho utilizzato con buon successo i modelli 7626 e 9626 della VMC.
Le colorazioni migliori si sono rivelate: il testa rossa (RH), l’imitazione del cefalo (MU) e le sue varianti (BRH e BMU), l’arancione (GFR), lo sgombro (SM), il colore oro (SSGMU), e l’imitazione della scardola (SH)
Questi artificiali devono essere collegati con una girella moschettone di almeno 100 libbre ad un terminale lungo un metro del 100, pena la perdita di numerosi pesci per lo sfregamento della lenza sulle rocce.
Per i tigerfish si potrà tranquillamente usare una comune canna da spinning con potenza di 15-30 grammi abbinata ad un mulinello che contenga 200 metri dello 0,20 o 0,22. Personalmente preferisco canne piuttosto rigide, in quanto il momento più cruciale della pesca a questo pesce è proprio la ferrata. E’ la norma riuscire a catturare un pesce ogni 4-5 mangiante.
L’artificiale migliore per questi dentati predatori si è rivelato il Team Esko della Rapala; il colore che ha fatto la differenza è stato il giallo/rosso (HT) Sembra, infatti, che come per i pesci persici di casa nostra, anche i tigerfish abbiano una particolare predilezione per il colore rosso.
Per quanto riguarda una bilanciata attrezzatura da traina è necessario portarsi una canna da traina con una potenza di 20 libbre, possibilmente di tipo stand-up, associata con un mulinello a tamburo rotante di pari libbraggio caricato con 300 metri dello 0,60. E' bene usare terminali molto lunghi per questo tipo di pesca in quando i persici del nilo più grandi tendono a combattere sul fondo e spesso cercano riparo tra le rocce e gli anfratti. Sarà quindi necessario fare una doppia lenza di due metri e collegarla con un terminale di 2,5 metri del 120 tramite una girella moschettone da 165 libbre.
Chi, come noi, volesse tentare di notte la pesca dei vundu catfish, potrà utilizzare l'attrezzatura da spinning pesante collegando la lenza madre con un piombo da 50-80 grammi, un terminale di due metri del 100 e un robusto amo della misura 4/0 o 5/0. Come esca si potranno utilizzare piccoli tigerfish o tilapia morti. Il mulinello conviene imbobinarlo con un robusto 0,60 o più. Non è necessario lanciare molto distante, tutte le nostre abboccate le abbiamo avute a non più di 10 metri dall’imbarcazione.



I più grossi


Il persico del nilo più grosso catturato durante la settimana è stato di “soli”, si fa per dire, 42 chili; sicuramente molto al di sotto di quello che il lago Nasser può offrire, basti pensare che l’anno scorso un gigante di ben 120 chili è stato catturato con canna e mulinello, e che il persico più grosso mai preso su questo lago era di ben 176 chilogrammi. Pensate che notizie non ufficiali dicono che possa raggiungere un peso prossimo ai 250 chilogrammi.
Onore al merito va dato al mio amico Lorenzo che con grande abilità e con un pizzico di fortuna è riuscito a catturare a spinning da una scogliera un vundu catfish di oltre 25 chili. Dopo aver abboccato ad un Rapala CD Magnum da 9 centimetri, questo potentissimo predatore è riuscito a sbobinare quasi totalmente i 250 metri di 0,35 contenuti nel suo mulinello. Solo dopo 40 lunghi minuti di lotta è riuscito a portare sotto riva ed avere la meglio su questo pesce anche tra lo stupore delle stesse guide. Purtroppo io non ero li per poter documentare fotograficamente questa eccezionale cattura.
Sempre a lui va il merito per la cattura del tigerfish più grosso con un esemplare di circa 2 chili e mezzo.




Notizie Utili

E' necessario il passaporto valido almeno 6 mesi oltre la data del viaggio; occorre anche il visto che si può tranquillamente fare all’arrivo.
Il clima è buono durante tutto l'anno, con notevoli differenze tra il Cairo e il sud del paese. In gennaio, il mese più freddo, le temperature medie minime e massime sono di 8° - 24° gradi ad Assuan/Abu Simbel; in luglio e agosto rispettivamente 25°- 48° gradi.
La lingua ufficiale è l'arabo ma è parlato correntemente l'inglese.
Nessuna vaccinazione è obbligatoria, ma è consigliabile quella contro l'epatite A.
I periodi di pesca migliori periodi vanno da ottobre a novembre e da marzo a giugno.
Per ulteriori informazioni vi consiglio di visitare i siti internet e http://african-angler.co.uk oppure contattate: Taylor Made Holidays, 5 Station Approach, Hinchley Wood, Surrey KT 10 0SP, Inghilterra, U.K., Fax: 0044 181 3986007,
E-mail: christine@tailormadeholidays.co.uk, www.tailormadeholidays.co.uk