Phuket, la gemma del mare Andamano


L’isola di Phuket, in questi ultimi anni è arrivata agli albori della cronaca pescasportiva grazie alla massiccia presenza di pesci vela ed ad un mare ricchissimo di pesci pelagici ed altri piccoli predatori. Fino a pochi anni fa quest’ isola era conosciuta soltanto come una rinomata località di villeggiatura tropicale; oggi può sicuramente essere considerata la capitale asiatica per il pesce vela. Inoltre da alcuni anni, ogni novembre, si tiene il “Phuket International Sportfishing Classic”, un torneo diventato molto importante che attira equipaggi ed imbarcazioni dagli stati vicini e recentemente anche appassionati Europei ed Australiani grazie agli eccellenti risultati che si sono ottenuti nelle passate edizioni. Alcuni anni fa un barca è arrivata, per partecipare a questa competizione, addirittura dalle lontanissime Hawaii.
L’isola di Phuket, caratterizzata da scenari costieri tropicali, incontaminate spiagge di fine sabbia bianca e le trasparenti acque blu del mare Andamano, è situata a ridosso di ondulate colline, tra una vegetazione lussureggiante lungo la costa sud occidentale della Tailandia. Un vero paradiso tropicale della costa Andamana, ha una forma di una perla irregolare, larga circa 21 chilometri e lunga 48 è la più grande isola tailandese e da sola, costituisce una provincia. Scarsamente popolata, il panorama fuori dalla città è costituito da verdi colline, palmeti, piantagioni di caucciù e una dozzina di spiagge spettacolari lungo la costa.
Modellata dalle varie influenze alternatesi nel corso dei secoli e arricchitasi con le industrie dell’estrazione mineraria dello stagno, Phuket ha sviluppato una cultura ben definita che ha dato origine ad un numero di luoghi ed eventi propri. La primordiale prosperità è testimoniata dalle molte e ben conservate case signorili di considerabile interesse architettonico. Scene naturali includono la splendida foresta di Khao Phra Thaeo Park, un’area dove si può avere un rapido scorcio dell’incontaminata giungla di Phuket. Un’altra destinazione da non perdere è Phang Nga Bay; qui il paesaggio marino è abbellito dalle centinaia di rocce calcaree che affiorano. Alcune emergono dall’acqua, altre assumono forma levigata o frastagliate, tutte comunque formano bellissimi e incantevoli luoghi. Altrettanto spettacolari sono le isole Phi Phi, poco lontane dall’isola di Phuket; qui ci sono non solo spiagge inesplorate, un mare blu a ridosso della lussureggiante vegetazione tropicale, ma anche vere e proprie cime che si innalzano altissime dal mare.
Oltre alle bellezze naturali, Phuket offre agli appassionati di pesca una vasta gamma di prede da insidiare con le tecniche più disparate.
Al largo si possono trovare black marlin, pesci vela, tonni yellowfin, skipjack, doogthoot, longtail, cobia, whaoo, giant e blufin trevally, rainbow runner, kingfish, squali tigre, mako, martello e toro.
Nel sottoriva, alle foci dei fiumi o vicino alle mangrovie, sono presenti: snapper, permit, golden jack, sea bass e perfino barramundi di peso ben oltre i venti chilogrammi.
Le tecniche praticabili sono conseguentemente altrettanto varie; si va dalla traina d’altura alla pescava all’ancora allo squalo, dalla piccola traina costiera alla pesca a spinning e mosca vicino alle foci dei fiumi e alle foreste di mangrovie.
Sicuramente il pesce che rende quest’ isola famosa e blasonata è il pesce vela. Esso popola massicciamente le acque circostanti e non è affatto fuori dal comune avere doppi, tripli o a volte quadrupli strike di questo predatore oceanico. Una particolarità di questo pesce è che in queste acque si sposta in branchi di cinque o sei esemplari ed è per questo che si possono avere in una giornata numerosi abboccate multiple.
Ci sono poi momenti, cui ho avuto la fortuna di assistere, in cui il mare completamente ribolle di pesci vela e tutt’intorno la barca, per centinaia di metri, si vedono questi pesci saltare o nuotare freneticamente a pelo d’acqua con tutta la vela alzata. Una scena tutt’ altro che rara da queste parti e sicuramente non mi era mai capitato di assistere ad uno spettacolo così affascinate.

La taglia media di questi pesci oscilla tra i trenta e i quaranta chilogrammi, ma esemplari di peso superiore agli ottanta chilogrammi sono normalmente catturati.
A Phuket, oltre esserci una moltitudine di pesci, vi è un buon numero di imbarcazioni. Attualmente sono presenti ventitré imbarcazioni equipaggiate per la pesca d’altura; per la maggior parte sono grosse imbarcazioni, tra i dieci e i dodici metri, di costruzione locale equipaggiate con divergenti, sedia da combattimento, canne, mulinelli e tutto quant’altro può essere necessario. Queste barche possono essere noleggiate per un prezzo veramente molto basso; ovviamente non sempre l’attrezzatura fornita è di prim’ordine, solitamente 30 e 50 libbre, come pure l’equipaggio, non sempre molto esperto. Sono invece presenti quattro imbarcazioni eccellenti: “Whaoo”, “Reel Hooker”, “Jaws Too”, “Andaman Hooker”, che come esperienza e professionalità non hanno nulla da invidiare rispetto quelle delle più blasonate e rinomate località del mondo.
Il “Jaws Too”, inoltre, è l’unica barca che organizza anche battute di pesca allo squalo, sia di notte che di giorno od addirittura per più giorni su reefs molto lontani e sconosciuti. Tutte gli squali sono rigorosamente rilasciati, ovviamente dopo aver dato tempo ai clienti di fare fotografie o filmati della cattura. La pesca avviene all’ancora e con l’aiuto di bidoni di sangue e brumeggiando con pezzi di tonni e sardine si cerca di richiamare il più gran numero di squali possibile. Il principale obbiettivo è lo squalo tigre che in queste acque sembra veramente abbondare e che qui raggiunge un peso medio di circa 200 chilogrammi; esemplari di mole maggiore sono stati catturati negli scorsi anni. Una volta, addirittura, un grosso squalo tigre è riuscito a disancorare il “Jaw Too”, che è lungo 12 metri, e a trascinalo per più di 10 miglia prima di riuscire, ormai giunto sottobordo, a rompere il filo e a riguadaganre la libertà
L’area principale di pesca si trova a circa una decina di miglia dal porto turistico di Chalong, al sud dell’isola. Qui ci sono due bellissime isole, Racha Yai e Ko Hei, con fondali misti tra sabbia e corallo; questa zona è il pascolo principale di tutti i predatori oceanici, dal piccolo barracuda al grosso black marlin.
Racha Yai è particolarmente famosa per la costante presenza di pesci vela che si spingono fino nel sottoriva a predare piccoli pesci. La pesca intorno a quest’isola avviene sempre nel lato sotto vento ed anche a poche decine di metri da riva.
Nelle acque intorno l’isola di Ko Hei solo saltuariamente si posso trovare pesci vela, ma è molto più probabile l’incontro con black marlin, whaoo, tonni yellowfin e skipjack.
Altra zona molto interessanti e produttiva è l’arcipelago delle Similan, costituite da nove piccole isole disabitate, ora parco nazionale, con bellissimi reefs e lunghe spiagge di sabbia bianca. Esse sono situate a circa sessanta miglia a nord di Phuket. Altrettanto lontane ed altrettanto suggestive sono le isole Surin; queste isole sono abitate dai Chao Ley, una popolazione primitiva senza nazionalità che vive in piccoli villaggi ben lontani dalla civiltà. Queste zone sono molto produttive per la pesca ai black marlin ed ai numerosi predatori oceanici, ma stranamente poco produttive per i pesci vela.
L’hot spot numero uno, per i pesci vela, di tutta la Thailandia e forse di tutta l’Asia sono le isole Longnose; due spettacolari isole ricoperte da foreste di orchidee selvatiche e vero e proprio santuario per un innumerevole quantità di uccelli. Squali balena, balene, tartarughe, delfini sono normalmente avvistati durante la navigazione verso queste isole. Multipli strike di quattro o cinque pesci vela sono considerati la norma per le acque circostanti queste isole.
Per pescare alle isole Similan, Surin e Longnose sono necessari veri e propri safari di tre o quattro giorni pernottando a bordo di una barca ed avendo così la possibilità di pescare ventiquattro ore su ventiquattro.
La stagione migliore per la pesca corrisponde alla stagione secca, cioè da novembre a marzo; gli altri mesi sono abbastanza buoni, ma condizioni di mare agitato e di tempo perturbato con fastidiosi venti e piogge, non favoriscono certo l’azione di pesca.
Il pesce vela può essere trovato praticamente tutto l’anno ma i mesi migliori vanno da novembre a marzo con un secondo passaggio nel pieno delle stagione delle piogge, a luglio ed agosto
Per black marlin il periodo migliore va da settembre ad aprile, ma il top si ha in febbraio e marzo. In queste acque il peso medio di questo pesce è intorno i cento chilogrammi ma esemplari di quattrocento chilogrammi sono stati catturati.
Tonni, lampughe, whaoo, barracuda e kingfish sono catturati durante tutto il corso dell’anno. I tonni, generalmente, non sono molto grossi: skipjack, yellowfin, kawakawa, longtail e dogtooth rappresentano le specie più comunemente pescabili. Lampughe e whaoo sono le prede più comuni con pesi a volte superiori ai venti chilogrammi per le prime ad ai quaranta per lo sgombride.
Barracuda, con pesi molto vicini al record del mondo all-tackle, sono stati catturati, come pure enormi giant trevally di peso ben oltre i quaranta chilogrammi.
Per avere le migliori possibilità per i rostrati è bene prenotare per i primi giorni di luna piena o per i tre giorni seguenti la luna piena, in quanto questi sono i migliori periodi grazie al grande movimento d’acqua generato dalle maree.
Durante il mio soggiorno in questa bellissima isola ho avuto modo di pescare sia su imbarcazioni locali, sia sul “Whaoo”, una imbarcazione di 48 piedi di costruzione tailandese eccellentemente equipaggiata da Philip Watkins, proprietario e skipper.
Inglese di nascita Philip, da circa trent’anni vive in Tailandia e da sette gestisce il “Whaoo”; egli è stata la prima persona a ricercare seriamente pesci vela e marlin nelle acque intorno a Phuket ed ora è sicuramente il migliore conoscitore dei luoghi e delle tecniche più produttive di questi mari. Philip è anche il direttore del “Phuket Sportfishing Centre” che raggruppa un buon numero di imbarcazioni charter sia per la pesca in alto mare che per la pesca alle foci dei fiumi.
Il principale pesce insidiato è il pesce vela e la media di catture in una giornata di pesca su questa imbarcazione è di due o tre ma la cattura di dieci o più vela non e una eccezione; la giornata record per il “Whaoo” si è conclusa con il rilascio di ben 23 pesci vela. Stagionalmente il “Whaoo” cattura e rilascia dai 450 ai 500 pesci vela e circa 30 o 40 black marlin; ovviamente le cifre possono variare di molto se i clienti chiedono di pescare alle isole Surin e Similan dove il principale target rimane il black marlin.
L’equipaggio del “Whaoo” è tra i più seri e professionali che abbia mai visto e le attrezzature presenti sull’imbarcazione coprono tutte le fasce possibili: canne e mulinelli da traina Penn e Shimano dalle 12 alle 80 libbre, canne da bolentino, da spinning leggero fino a quelle ultra resistenti per la cattura di giant trevally con popper di superficie.
La giornata tipo inizia verso le 8 e 30 in quanto i pesci vela sono soliti mangiare nelle prime ore del pomeriggio, ma saltuariamente si possono incontrare anche durante la mattinata. Appena fuori dalla baia di Chalong si inizia a trainare a circa 7-8 nodi con grossi jet-head, esca favorita di tutte le imbarcazioni charter di Phuket, e con piccoli octopus volti alla cattura di piccoli tunnidi che serviranno poi per la preparazione delle strip. Raggiunte le isole Racha Yai e Ko Hei vengono posizionati due teaser sulla scia della barca e si sostituiscono le esce artificiali iniziando a trainare ad una velocità più bassa con le strip per la ricerca esclusiva di pesci vela.
Inutile dire che l’esperienza a bordo di questa imbarcazione è stata eccezionale ed impareggiabile conclusasi con una moltitudine di strikes simultanei e la cattura di cinque pesci vela di medie dimensioni prontamente slamati e rilasciati ed anche con la cattura di numerosi piccoli predatori.
Altrettanto divertente, ma più spartana e molto meno professionale è stata la pesca sulle imbarcazioni locali, che comunque mi hanno fatto apprezzare la ricchezza e l’abbondanza di questi mari con la cattura di un enorme numero di pesci di medie e piccole dimensioni: rainbow runners, tonni yellowfin e skipjack, kawa kawa, whaoo, enormi aguglie, kingfish, lampughe.
Ho visitato l’isola di Phuket nel pieno della stagione delle piogge e lontano dai migliori mesi per la pesca ma i risultati sono stati ugualmente notevoli; non riesco proprio a immaginare cosa sarebbe potuto succedere nella cosidetta “hot season”. L’unico modo è provarci, e io sicuramente lo farò! Vi saprò dire.

Notizie Utili
Come arrivare: voli di linea della Thai, Garuda Indonesia, Singapore Aerlines collegano le principali capitali europee con Bangkok e successivamente con voli giornalieri della Thai si raggiunge l’isola di Phuket. Esistono anche voli charter diretti dall’Italia.

Documenti ed altro: Come documenti è necessario il passaporto in corso di validità. Il fuso Orario è di sei ore rispetto l’Italia.
La lingua ufficiale è il Thai e l’inglese è parlato ovunque; camerieri e negozianti parlano e comprendono qualche parola d’Italiano.
La moneta locale è il Bath, diviso in 100 Satang.; tutte le principali monete mondiali possono essere facilmente cambiate nei vari Excange sparsi nelle principali località di villeggiatura.
Non esistono particolari obblighi per quanto riguarda le vaccinazioni.
Clima: Il clima è tropicale caratterizzato dal monsone estivo. Esistono tre stagioni distinte: asciutta e molto calda da marzo a maggio, umida e piovosa da giugno a ottobre, asciutta e piacevolmente calda da novembre a febbraio.
Ambasciata: Ambasciata d'Italia a Bangkok: 399, Nang Linchi Rd, Thungmahamer, Yannawa,
10120 Bangkok. Tel. 00662-2854090/1/2/3, fax 00662-2854793, e-mail:
ambitbkk@loxinfo.co.th, home page: http://www.ambasciatabangkok.org/
Alberghi:Gli alberghi a Phuket sono numerosi e per la maggior parte di prima categoria e sono radunati lungo la bellissima spiaggia di Phaton, centro turistico principale dell’isola. Gli alberghi consigliati sono: Holiday Inn, Patong Merlin, Pearl Village, Dusit Laguna, Phuket Arcadia, Phuket Island Resort, Amanpuri Resort, Bantai Hotel.
La Cucina: La cucina thai si distingue per l’abbondante utilizzo di spezie e peperoncino e quindi può non piacere a tutti, ma esistono valide alternative. La cucina cinese in Tailandia, abbastanza dolce, è di ottima qualità. Si trovano piatti delle principali cucine europee ed asiatiche oltre che, naturalmente, la cucina internazionale e a ristoranti italiani.