TOBAGO



Tobago è un isola che offre una miscela incredibile;non solo sole, spiaggia e mare, l’immagine più conosciuta dei Caraibi, ma anche densa foresta tropicale con la sua vegetazione lussureggiante piena di vita (diversi tipi di mammiferi, 220 specie d’uccelli, 600 specie di farfalle), dal temibile caimano, uccello dai colori sgargianti solo per menzionarne alcuni Scogliere e montagne pronte per essere esplorate, fiumi e cascate per soddisfare la sete dei più avventurosi strade strette e tortuose da attirare i viaggiatori scoperta di zone e spiagge nascoste. E non è finita, perché c’è un mare ricco di ogni tipo di pesce.


Quest’ isola si trova nel mare dei Carabi poco al di sopra del Venezuela, ed insieme all’isola di Trinidad formano uno stato indipendente e sovrano. Non è ancora molto conosciuta dal turismo di massa ed è per questo che la si puo’ ancora apprezzare per come la natura l’ha fatta.
Questa destinazione mi aveva incuriosito già parecchia anni fa quanto avevo letto un articolo sulla rivista americana Sport Fishing circa le enormi potenzialità di pesca di queste zone, con un mare ricchissimo di pesci pelagici come tonni, marlin e pesci vela. Nell’articolo a margine c’era anche una nota nella quale si diceva che vi erano presenti nell’isola anche un buon numero di bonefish, tarpon e snook.


Qualche tempo dopo lessi un altro articolo sulla pesca al tarpon e sui predatori del sottocosta in alcune baie dell’isola e di come durante le migrazione stagionali di questi pesci, si creassero qui enormi branchi di predatori che si cibavano dei piccoli pesci foraggio che popolano perennemente le acque che circondano la parte sud est dell’isola. La cosa interessante era che si diceva che tarpon, barracuda jack creavlley potevano essere anche insidiati dalle coste rocciose dell’isola o direttamente dalla spiaggia.



Quindi avendo voglia di sole e mare, perché non organizzare un viaggio esplorativo in questa isola per cercare di catturare qualcuno di questi predatori, ed anche esplorare le flats a sud dell’isola dove sembrano ospitare un buon numero di bonefish e qualche snook ai bordi delle mangrovie.

Per quanto riguarda il bonefish, a Tobago, le zone di acqua bassa, le cosiddette flats sono
Per quanto riguarda il bonefish, a Tobago, le zone di acqua bassa, le cosiddette flats sono veramente poche; le più grosse e famose sono quelle di Pigeont Point e quelle di Friendship.
Entrambe sono molto facili da trovare; a Pigeon Point c’è una bellissima spiaggia di sabbia bianca molto rinomata e facilmente raggiungibile; qui in regime di bassa marea vi è una zona di acqua bassa abbastanza frequentata da questi pesci. Le flats di Friendship si trovano accanto alla pista d’atterraggio dell’aeroporto e per raggiungerle l’unica accortezza è quella di usare un fuoristrada 4x4 in quanto la strada è sterrata e non proprio bellissima. Soprattutto dopo una delle piovute serali, l’indomani la si trovera’ molto fangosa e una macchina a trazione integrale è obbligatoria. Se andate su Google Maps comunque potete avere una più chiara idea di dove sono e come raggiungere le due localita’.


  
 
Per quanto riguarda la pesca al tarpon sembra che questi pesci stiano sempre nei paraggi dove ci sono i folti branchi di sardine di cui si nutrono. Diciamo che le zone sono da Friendship fino alla spiaggia di Playmouth. Una buona zona è anche la massicciata che costeggia la pista dell’aeroporto e a Crow Point. Qui vi erano folti branchi di minutaglia piccolissima e soprattutto alla mattina era piuttosto comune vedere questi predatori spingersi fini a pochi metri da riva per cacciare questi indifesi pesci.
Si ma che fatica allamarne uno...veramente molto schizzinosi; e poi i pochi attaccati, al primo o al secondo salto erano già liberi. Il tarpon ha delle placche ossee durissime in bocca e riuscire a ferrarlo con un artificiale è una vera e propria impresa.
Per quanto riguarda i bonefish, ce ne sono un discreto numero, tutti belli grossi, diciamo come taglia media intorno a 3 chili, ma a parte il forte vento che increspava l’acqua e rendeva difficile vederli con buon anticipo. Recuperando piuttosto velocemente sembravano più aggressivi e più facili da indurre all'attacco.
Grandi soddisfazioni la pesca con sardine morte appoggiate al fondo, che invece di attirare qualche tarpon, hanno regalato tantissime partenze fulminanti di razze dai 15 ai 30 chilogrammi. Sono pesci coriacei e tirano veramente da paura.



Da sottolineare che in isole come Tobago reperire materiale di pesca molto difficile e si possono trovare solo una scarsità limitata di prodotti. E’ quindi bene cercare di ottimizzare cio’ che si porta. Vediamo quindi per ogni pesce da insidiare come attrezzarsi.
Il tarpon è un pesce che può raggiungere notevoli dimensioni, ben oltre il quintale, tuttavia gli esemplari che frequentano le coste di Tobago generalmente sono di piccole e medie dimensioni diciamo dai 7/8 chilogrammi ai 30/40 chilogrammi al massimo. Ad ogni modo anche un piccolo tarpon è sempre un avversario di tutto rispetto; esso ama gli spazi aperti di queste immense lagune, ma può essere spesso trovato ai bordi degli intricati mangrovieti.
Per affrontare prede di media taglia come attrezzatura conviene scegliere canne capaci di lanciare esche dai 60 ai 80 grammi abbinate a robusti mulinelli caricati con 200 metri di trecciato da 30-50 libbre ed una buona selezione di artificiali.
Teoricamente molto più facile sarebbe pescarlo con esca viva, anche se non è sempre possibile riuscire a procurasi i pesci della taglia giusta per insidiarlo. Solitamente si pesca con un galleggiante piombato da 50 grammi o più ed un finale in florocarbon dello 0,70 -0,100. Di sicuro meglio utilizzare ami circolari dal 4/0 al 6/0 a seconda della dimensione dell’esca. Per catturare le sardine dei piccoli sabiki funzionano egregiamente.




Il bonefish ,qui,ha un peso medio interessante; l’attrezzatura deve essere conseguentemente proporzionata, ma, questo pesce, bisogna combatterlo sempre al massimo della sportività e potremo utilizzare una comune canna da spinning da 10-20 grammi, abbinata ad mulinello caricato con almeno 150 metri di 0,20-0.22. Come artificiali si possono utilizzare piccoli jig di materiale vinilico, del tipo di quelli utilizzati per le trote, montati su di un amo piombato; i colori più catturanti qui sono gli arancioni in varie tonalita’, il bianco e giallo sembrano funzionare davvero poco.
I jack crevally aggrediscono regolarmente minnows, cucchiaini e popper di superficie.
Per questi pesci il segreto sta nel recuperare l’artificiale in modo molto veloce, così da indurli ad abboccare senza nessun sospetto. Infatti, molto spesso si vede seguire l’artificiale da uno o più pesci ma senza che si verifichi la tanto sospirata abboccata.
Abbiamo poi il barracuda, un pesce solitamente un po’ snobbato, ma che se combattuto con attrezzature proporzionate, è anch’egli un valido e tenace combattente. Qui non ce ne sono moltissimi, ed anche le dimensioni non sono granchè, ma è sempre un bel pesce da catturare. Da fare sempre molta attenzione ai suoi denti affilati


La dentatura del barracuda è così potente da riuscire a tagliare qualsiasi sezione di nylon: diventa praticamente d’obbligo l’utilizzo del cavetto d’acciaio, meglio se dalle 30 libbre in su. La sua difesa è caratterizzata da fughe sotto la superficie e da qualche salto fuor d’acqua.
Per quanto riguarda l’attrezzatura conviene orientarsi su di una canna con capacità di lancio che va dai 40 ai 50 grammi; il mulinello deve contenere almeno 150 metri di trecciato da 20-30 libbre.
Il periodo migliore per pescare nel sottocosta e da riva va da luglio ad ottobre.

Se le acque a ridosso della costa di Tobago offrono una buona quantità di pesci, il mare aperto che circonda l’isola da novembre a maggio si popola di una gran quantità di predatori pelagici. In questo periodo infatti si avvicinano alle zone prospicienti l’sola marlin, pesci vela, varie specie di tonni, lampughe e whaoo.


Quest’ ultimo pesce è forse il più rappresentativo in quanto arriva in folti branchi con pesci mediamente dai 10 ai 30 chilogrammi e la sua cattura in traina è piuttosto facile. Ogni stagione vengono anche catturati pesci di oltre 40-50 chilogrammi.

Ovviamente il marlin blu è il pesce principe della pesca in alto mare e anche se qui non raggiunge taglie enormi, pesci dai 100 ai 250 chilogrammi sono catturati normalmente ad ogni modo il record dell’isola è un esemplare di oltre 350 chilogrammi. Le zone migliori si trovano a nord dell’isola: Sisters Rocks di Bloody Bay e le Giles Islands sono le zone migliori. Solitamente il costo di una uscita di pesca anche qui non è a buon prezzo, si va dai 350 ai 500 Dollari americani per una giornata di pesca. Ad ogni modo la maggior parte delle barche charter locali sono di buone dimensioni e super attrezzate.

E’ possibile anche noleggiare barche tipo panga per pescare nel sottocosta le lampughe ed i tonni e i prezzi sono proporzionalmete più a buon mercato. Se pensate di utilizzare queste barche è bene portarsi sempre la propria attrezzatura ed un po’ di artificiali in quanto non dispongono di attrezzatura di prim’ordine.
Una delle guide più famose è Captain Gerard De Silva che propone sia la pesca nelle flats che la pesca in mare aperto per marlin, tonni ed altri pesci pelagici (www.hardplay.net )
Per informazioni a carattere generale sull’isola di Tobago, mappe e depliants potete contattare il Dipartimento del Turismo, sito web www.visittobago.gov.tt  oppure e-mail: contact@visittobago.gov.tt


Per informazioni su Tobago in italiano visitate:www.tobagonow.com/it
Veramente molto interessante e ricchissimo di informazioni generale ed anche di pesca è il sito web www.mytobago.info . Attraverso questo sito potete trovare e prenotare direttamente hotel, case o appartamenti. Potete trovare tutti gli indirizzi delle migliori guide di pesca charter ed inoltre vi sono una serie di interessanti mappe e foto aeree dell’isola per poter meglio comprendere la morfologia ed individuare le migliori zone di pesca.