ZIMBABWE



Nel 1958 sul fiume Zambesi, al confine tra Zambia e Zimbabwe, fu costruita una maestosa diga, che non solo ha creato uno dei laghi artificiali più grandi del mondo, ma ha anche creato un meraviglioso ed unico paesaggio.
Il lago Kariba, 6000 chilometri quadrati di acqua limpida, incastonato tra montagne e savana, è diventato una delle migliori zone in Africa dove è possibile osservare un gran numero di animali selvatici, diventando insieme alle cascate Vittoria, una delle principali attrazioni turistica e fonti di reddito per lo Zimbabwe. Proprio per questo scopo il governo di questo stato ha deciso di creare intorno al lago un enorme parco: il Matusadona National Park.


Questa diga alta ben 128 metri e lunga oltre 600 ha creato una enorme innondazione, sommergendo la savana per più di 300 chilometri intorno al letto del fiume originario. Gli animali selvatici attratti da una gran disponibilità di acqua sono pressoché visibili tutto l’anno, e vi si Ë creato un vero e proprio ecosistema; si incontrano elefanti, gazzelle, gnu, ippopotami, antilopi, rinoceronti, babbuini, ed i loro predatori, leoni, leopardi, coccodrilli. Scendere a terra Ë assolutamente vietato, se non accompagnati da una guardia armata. Ci sono talmente tanti coccodrilli lungo la riva che in certi periodi dell’anno ve ne è uno ad ogni venti metri di distanza. Infine una miriade di volatili completano il paesaggio: aquile pescatrici, aquile comuni, martin pescatori, oche egiziane, fenicotteri, avvoltoi ed altri ancora.

Oltre all’abbondanza di animali, il lago Kariba, ha contribuito allo sviluppo delle specie di pesci che prima popolavano il fiume Zambesi creando un vero e proprio santuario per i pescatori; attualmente nel lago sono presenti più di una cinquantina di specie tra cui, tigerfish, lucci africani, cornish jack, barbel, chessa, numerose specie di ciclidi ed il possente e leggendario vundu catfish.
Poco dopo la formazione del lago è stato introdotto un piccolo pesce
simile alla nostra alborella, la kapenta. Essa si è ambientata immediatamente, e benchè non raggiunga le stesse dimensioni che ha nel suo ambiente naturale, il lago Tanganika, qui si Ë moltiplicata a dismisura. Essa ha innescato una gigantesca nuova catena alimentare che ha contribuito ad aumentare in modo proporzionale il numero dei pesci predatori, ed in particolare del tigerfish.
Le immense foreste sommerse hanno creato un habitat ideale per la riproduzione dei pesci, creando altresì uno spettacolo affascinante, in quanto migliaia di alberi morti fuoriescono dalle acque del lago; e sono proprio queste zone che ospitano il maggior numero di pesci predatori, dove essi trovano i piccoli pesci da predare.

Il gigantesco vundu catfish

Il vundu catfish appartiene alla famiglia dei pesci gatto e più facilmente raggiungere i 50 chilogrammi di peso; l’attuale record dello Zimbabwe Ë un esemplare di 55 chilogrammi. Esso è apprezzato dai pescatori per le sue enormi doti di combattente.
I vundu catfish sono pesci unici, hanno dei baffi lunghissimi e due pinne dorsali invece che una. Sono di un colore marrone scuro sul dorso e giallastro sul ventre; sono degli ottimi predatori e non disdegnano di salire in superficie per attaccare i branchi di piccoli pesci. Il loro habitat ideale sono i fiumi, le insenature dei laghi; in alcuni casi gli esemplari di grossa mole sono catturati in acque molto profonde. I subacquei che prestano manutenzione alla diga di Kariba dicono di aver visto esemplari mostruosi a più di 50 metri di profondità.
Oltre che nel lago Kariba esso e distribuito un pò in tutto il continente Africano , ma può essere trovato in abbondanza nel fiume Nilo, nella parte
bassa del fiume Zambesi, nel lago Nasser in Egitto.
I loro sproporzionati baffi li aiutano a trovare il cibo in acque torbide e limacciose. Essi sono attivi prevalentemente di notte e sono de veri e proprio spazzini, infatti spesso vengono catturati nei pressi di villaggio dove vi Ë lo scarico della fognatura.
A parità di peso, combatte sicuramente di più rispetto ai suoi cugini africani, il sharptooth catfish ed al bagrus catfish, ed è per questo che è il pesce gatto più ricercato ed insidiato. Per avere la meglio su di un esemplare intorno ai 20 chilogrammi, con attrezzatura medio pesante, sarà sicuramente necessario una buona mezzora.
Una delle esche migliori per la sua cattura è il sapone. Si proprio il sapone! Infatti in alcuni stati africani come il Zimbabwe è di prassi l’uso del sapone come esca per pescare i vundu catfish; questo sapone di colore bluastro Ë fabbricato con grasso animale e vegetale, e così sciogliendosi lentamente in acqua ha un potere attirante veramente notevole. è molto malleabile e di conseguenza si può modellare con facilità sull’amo. Altre esche sono la kapenta o pezzi di carne in scatola. Tuttavia usando queste due ultime esche vi è la possibilità di agganciare di tutto, da piccoli ciclidi fino ad un coccodrillo.
Solitamente si usano grossi ami della misura 6/0 connessi ad un robusto terminale dello 0,70, che deve resistere ai denti abrasivi del vundu catfish. Una canna robusta con un mulinello contenete dello 0,40-0,50 competano l’attrezzatura.
La tecnica più utilizzata è il drifting utilizzando dei grossi aquiloni da mettere in acqua per rallentare il movimento della barca. In questo modo si potrà sondare una gran parte d’acqua. Le esche vanno posizionate sul fondo ad una ventina di metri di distanza dalla barca e solitamente quando il vundu catfish abboccherà la lenza del nostro mulinello inizierà letteralmente ad evaporare. Dopo la prima possente fuga, normalmente continua il combattimento sul fondo letteralmente trascinando la barca per decine di metri.
Il miglior modo per portarlo in barca Ë utilizzare un grosso guadino, del tipo utilizzato per i salmoni, in quanto avendo una bocca relativamente piccola non lo si può issare come si fa da noi con i siluri.



Una esperienza indimenticabile

A disposizione del nostro gruppo era stata riservato uno yacht di 18 metri con cinque uomini di equipaggio e quattro barchini per la pesca. Abbiamo iniziato la navigazione dalla piccola cittadina di Kariba e la prima destinazione della nostra avventura sul lago Kariba è stata Sanyati Gorge, uno stupendo fiume incastonato tra le montagne, dimora perfetta per un gran numero di pesci ed in particolare per i vundu catfish.
Quando entrammo in questo spettacolare fiordo, il capitano ci disse che il livello dell’acqua era alto rispetto all’anno prima, ben 10 metri oltre la norma per quel periodo. Il nostro yacht, il “Mirimba” continuò la navigazione per altre due miglia risalendo il lento corso del fiume, finchè giungemmo ad uno slargo, dove decidemmo di ancorarci.
Come esche a nostra disposizione vi erano numerose barre di sapone blu e
diversi chili di kapenta congelati. Il giorno veniva dedicato alla pesca ai vundu catfish, e per chi voleva neanche ai tigerfish utilizzando le piccole barche, mentre la notte, tra una birra ed un’altra si pescava dal ponte dello yacht catturando piccoli squeeker, che Ë un bizzarro pescegatto, e barbel, un altro pescegatto molto simile al vundu, ma di dimensioni più contenute.
I risultati non si sono di certo fatti attendere e già durante la prima mattinata sono stati catturati 7 vundu catfish su 11 partenze fino ad un peso massimo di 24 chilogrammi. Abbiamo passato solo un giorno e mezzo all’interno di Sanaity Gorge riuscendo a catturare 11 vundu catfish con un peso massimo di 33 chilogrammi, diversi tigerfish, tra cui il più grosso della settimana, 3,6 chilogrammi.
Dopo questa, purtroppo breve, parentesi a Sanyati Gorge, ci siamo spostati nel lago vero e proprio dirigendoci in zone ricche di foreste di alberi sommerse dove i folti branchi di tigerfish trovano dimora.

Il tigerfish è un pesce singolare e di grande valore sportivo che popola buona parte dei laghi e fiumi africani esso è molto apprezzato dai pescatori sportivi grazie alla spropositata forza e combattività ed ai numerosi salti che effettua una volta allamato. Ha una potente dentatura capace di recidere terminali di nylon di qualsiasi diametro.
E’ un insaziabile predatore ed Ë capace di attaccare pesci di quasi la metà della sua lunghezza; la sua dieta Ë composta esclusivamente da altri pesci quali: kapenta, tilapia ed altri suoi simili. Esso può crescere fino ad una dimensione massima di 70 centimetri ed arrivare ad un peso di circa 15 chilogrammi.
Ad un tratto la canna si piegò ed il mulinello, caricato con un nylon dello 0,20, incominciò a cedere lenza in maniera impressionate e dopo pochi attimi esplose dall'acqua un tigerfish compiendo una serie di salti e di fughe sotto la superficie del lago. Pochi secondi di appassionante combattimento il pesce riuscì sfortunatamente a slamarsi e riguadagnare la libertà.
Questo più o meno Ë quello che puntualmente accadeva ogni giorno utilizzando Rapala od altri artificiali come esca.
Il tigerfish appena allamato, in un brevissimo spazio di tempo, compie una serie di salti e fughe impressionante e nella maggior parte dei casi riesce a slamarsi lasciando sconcertato ed avvilito qualsiasi pescatore. La difficoltà di una solida ferrata con le esche artificiali è dovuta allo strano comportamento di questo pesce nel momento in cui sferra l'attacco.
Infatti il tigerfish tende ad attaccare le sue prede sempre dalla parte della testa, per tramortirle o addirittura tranciando di netto in due il malcapitato pesce per poi ingoiarlo con tutta calma. Di conseguenza molto spesso il tigerfish si ferra non per la bocca ma per il corpo e dopo pochi salti riesce di conseguenza a averla quasi sempre vinta riguadagnando la libertà.
Ad ogni modo l’artificiale che ha avuto i migliori risultati Ë stato il Rapala Husky Jerk di colore rosso e nero, recuperato in modo molto veloce. Sicuramente pescando a fondo con l'esca morta la percentuale di pesci catturati saliva vertiginosamente in quanto si aveva tutto il tempo di far ingoiare l'esca e quindi effettuare una sicura ferrata.
Non abbiamo catturato esemplari di grosse dimensioni, al massimo intorno ai tre chilogrammi, ma posso assicurare che combatterli con attrezzatura leggera È affascinante ed entusiasmante ed anche i piccoli tigerfish hanno una grande forza rispetto alle dimensioni.
Oltre ai vundu catifsh ed ai tigerfish abbiamo pescato numerosi squeeker,
barbel, tilapia, silvercatfish, un bizzarro cornish jack, quattro
tartarughe díacqua, ed ho avuto anche cinque minuti di epico combattimento
con un grosso coccodrillo che ha abboccato al mio amo innescato con un
ciuffo di kapenta.
La mistura di spezie africane, líaria molto calda, il gracidare di migliaia di rane e la vista di numerosi animali selvatici ha fatto di questa vacanza in terra africana una esperienza indimenticabile d irripetibile. Dove altro al mondo puoi osservare ippopotami, coccodrilli, leoni ed elefanti pescando comodamente seduti su una barca e bevendo una birra in una atmosfera tropicale?

Per ulteriori informazioni : http://www.tailormadeholidays.co.uk/

... ci sarebbero poi anche un migliaio di altre diapositive da scnsionare e postare.....