LEVIATANI D'ACQUA DOLCE


l “Leviatano” è una creatura biblica, un enorme e gigantesco essere, un mostro che l’ Antico Testamento dice abitasse gli immensi mari dell’epoca. Fortunatamente di questo mostro non ci sono pervenute tracce, ma fiumi e laghi in Africa, Asia e Sud America danno ospitalita’ a giganteschi pesci, veri e propri colossi, che magari molti di noi hanno visto in internet o ne hanno sentito parlare in qualche forum. Parliamo di pesci che possono tranquillamente superare i cento chilogrammi di peso, e trovare pesci così grossi in acqua dolce non è sicuramente molto facile. Pescarli, addirittura, diventa una vera e propria impresa

Comunque, è grazie proprio al web che in questi ultimi anni si è anche sviluppato un certo turismo di pesca rivolta alla cattura specifica di questi enormi pesci. In particolare esistono organizzazioni che propongono la pesca al persico del nilo, allo storione bianco, al mekong catfish, al gar alligator, all’arapaima alla carpa siamese.

Ovviamente non è assolutamente facile la cattura di questi pesci, in quanto alcuni di essi, si trovano in zone poco sviluppate, molto remote e sia a livello organizzativo che logistico è un po’ sempre un problema; oltretutto presentano anche una certa difficoltà di cattura. Per altri pesci, come per esempio lo storione bianco, ormai la macchina organizzativa ed il business che gira intono a questo pesce ha fatto si che esitano numerosissime guide e lodge che possono organizzare un pacchetto di pesca completo con estrema professionalità e i risultati sono quasi garantiti. Magari non un pesce da oltre cento chili, ma ci possiamo andare molto vicini.

Ci sono molti altri pesci enormi che popolano alcune zone del mondo ma sono catture alquanto casuali e sporadiche come ad esempio il lau lau (piraiba) in Amazzonia, un pesce gatto che tranquillamente arriva e supera i 150 chilogrammi,

oppure anche come il giant bagarius in India, che con la sua dentatura tipo “squalo” è un predatore che sembra possa superare i 100 chilogrmmi anche se al momento si hanno notizie di catture sportive sui 70-80 chilogrammi. Vediamo comunque i pesci realmente accessibili.






Arapaima

L’arapaima è uno dei più grossi pesci d’acqua dolce e può superare abbondantemente i 3 metri di lunghezza e i 200 chilogrammi di peso. In questi ultimi anni sta diventando un pesce molto ricercato da pescatori di mezzo mondo grazie alle sue spiccate caratteristiche di forte combattente e per gli spettacolari salti fuori dall’acqua che spesso fa quando allamto. L’arapaima è un famelico predatore, si nutre esclusivamente di pesci di piccole o medie dimensioni, e sua preda principale sono i piranha. Ha un apparato boccale decisamente enorme, ma privo di denti, quindi è costretto ad aspirare ed inghiottire le sue prede. 

Distribuzione: L’arapaima è principalmente trovato in tutta la regione amazzonica ed in particolari concentrazioni vicino alla foce del Rio delle Amazzoni e in alcuni fiumi della Guyana come l’ Essequibo e il Rupununi. E’ stato anche introdotto con molto successo in Asia in alcuni laghi privati e non.

In natura puo’ essere trovato sia in fiumi che laghi, che nella foresta quando vi sono le annuali inondazioni. Puo’ vivere anche in scarsissime condizioni di ossigenamento dell’acqua in quanto in grado di ottenere ossigeno anche dall’aria. Non è infatti raro vedersi salire in superficie a respirare. Questo è anche un sistema per individuarli facilmente e poter posizionare la nostra esca nelle immediate vicinanze.

Sfortunatamente nell’Amazzonia il suo numero è in netto declino in quanto oggetto di pesca intensiva grazie alla bontà delle sue carni.

Come si pesca: L’arapaima si pesca prevalentemente con l’esca viva (di solito piranha) o con l’esca morta lasciata in deriva con un grosso galleggiante. Principalmente è insidiate nei fiume e va ricercato vicino tronchi sommersi o vegetazione acquatica. Ad ogni modo può essere anche catturato a spinning, ma l’artificiale prescelto dovrà avere ancorette di buone dimensioni; meglio usare esche “rattlin”. L’attrezzatura deve essere and ogni modo molto resistente, una canna da 2,70 o 3 metri con potenza da 100-200 grammi o superiore. Non è raro agganciare bestioni oltre gli 80 chilogrammi. Come filo meglio un trecciato da 50 o 80 libbre.

Se vogliamo pescarlo: Qui abbiamo due opzioni, o ci si puo’ recare in Brasile possiamo tentarne la pesca (molto difficile) di questo predatore tramite uno dei numerosi tour operator locali (esempio: www.arapaimafishing.com) oppure se gia’ dobbiamo andare per altri scopi vacanzieri in Tailandia, allora fermiamoci a pescare un paio di giorni nel lago di Rachaburi (www.anglingthailand.com). Qui di sicuro è molto più facile. Esisteva fino a qualche anno fa un centro di pesca sul Rio delle Amazzonia nei pressi di Belem che proponeva esclusivamente la pesca a questi pesci e con strepitosi risultati. Purtroppo i proprietari presi da un raptus di pazzia hanno preferito convertire il lodge ad una più proficua attività commerciale di pesca e rivendita di questi pesci sterminandoli completamente da quelle zone.


Storione bianco

Esistono due tipi di storioni che raggiungono taglie decisamente fuori dal comune. Uno è lo storione Caucasico e l’altro è lo storione bianco. Entrambi possono arrivare e superare agevolmente i 400 chilogrammi di peso, in passato per lo storione del Caucaso le taglie erano ben maggiori e con le reti erano stati catturati pesci di ben oltre i 700 chilogrammi.

Tuttavia al giorno d’oggi solo lo storione bianco puo’ essere catturato con una certa facilità in quanto esiste una fitta rete di lodge e guide di pesca che in Canada e negli Stati Uniti propongono con successo questa pesca. Per lo storione del Caucaso in passato vi era una organizzazione di pesca in Kazakistan che proponeva questo tipo di pesca con un discreto successo.

Taglia massima: L’attuale record del mondo non ufficiale parla di un esemplare di ben 360 chilogrammi catturato sul Fraser river in British Columbia

Distribuzione: La distribuzione di questo pesce è abbastanza ampia e è tutto il lato occidentale degli Stati Uniti fino a parte del Canada, ma i migliori spot in assoluto sono solo due. Il fiume Fraser in Canada ed il fiume Columbia in Oregon

Come si pesca: Lo storione si pesca prevalentemente dalla barca con l’utilizzo di alose morte appoggiate sul fondo. Questo predatore infatti vive la maggior parte della sua vita in mare e solo per il periodo riproduttivo inizia a risalire i fiumi proprio in concomitanza della migrazione delle alose che rappresenterà quindi la sua fonte di cibo principale.

Le attrezzature devono essere proporzionate alle taglie che si andranno a catturare e vengono utilizzate canne e mulinelli da traina che solitamente hanno come scopo la cattura di grossi pesci marini. Qui le varie guide di pesca vi forniranno comunque tutto il necessario. 

Se vogliamo pescarlo: Sicuramente la destinazione numero uno è il British Columbia e il fiume Fraser. Qui si possono trovare numerosissimi contatti per fare questa pesca, io ve ne allego alcuni. Da non dimenticare che se vi recate la per la pesca allo storione potete abbinare, a seconda del periodo scelto, anche la pesca ai salmoni o alle trote steelhead.







Razza gigante

Le razze giganti d’acqua dolce sono pesci che solo negli ultimi anni si è cercato di catturare in modo sportivo e vista la taglia media di cattura non pochi pescatori hanno tentato questa pesca. Se la canna parte, quasi sicuramente il pesce sarà più di cento chilogrammi.

Taglia massima: Non esistono ancora dati certi in quanto è solo da un paio di anni che si è iniziato a studiare attivamente questo pesce e le sue abitudini. Mediamente il peso si aggira sul quintale, ma razze di pesi ben prossimi ai 200 chilogrammi sono già state catturate.

Distribuzione: La razza gigante vive negli stati asiatici di Laos, Tailandia e Cambogia, per quanto ad oggi si sappia e principalmente nei grandi fiumi. Prima si credeva che fossero pesci di mare e che migrassero in acqua dolce per riprodursi, ma ora è accertato che vivono stabilmente in acqua dolce.

Come si pesca: Questi pesci vengono pescati a fondo dalla barca utilizzando principalmetne pesci vivi, o in mancanza di essi anche tranci di pesci di mare, in quanto hanno un odore più marcato e facilmente localizzabile dal predatore.

Le attrezzature qui sono decisamente XXL, e si utilizzano canne da mare stando up da 50 libbre minimo con trecciati da 50 o 80 libbre. Le razze sono pesci dotati di una forza incredibile ed è molto difficile riuscire a fermarle quando partono. Se poi si bloccano sul fondo bisogna pomparle energicamente.

Se vogliamo pescarlo: Al momento esistono solo due differenti organizzazioni che propongono questa pesca in Tailandia, sul fiume Mekong e su altri fiumi “segreti”. Potete quindi dare una occhiata a questi siti web: www.anglingthailand.com e www.Fishsiam.com

Il Persico del Nilo

Il persico del nilo è scuramente uno dei più grossi predatori d’acqua dolce ed appartiene alla famiglia dei centropomidi; è un pesce endemico del continente africano e può essere trovato sia nei fiumi che nei laghi. E' un combattente molto tenace e la sua difesa, una volta allamato, è caratterizzata da lunghe fughe verso il fondo e da spettacolari salti. 

Distribuzione: La sua presenza è accertata sia nel Nilo blu che nel Nilo bianco, nel lago Nasser, nel fiume Benue, nei laghi Rudolph, Alberto, Tanganyka, Chamo, Fayoum, Vittoria e Menzaleh. Nel lago Vittoria, al confine tra Kenya, Tanzania e Uganda, è stato introdotto nel 1950 e nel giro di pochi decenni ha pressoché colonizzato l’intera superficie del lago diventando la specie dominante e decimando le 200 specie di ciclidi che popolavano il lago. I persici del nilo più grandi sono stati catturati proprio in questo lago grazie all’enorme quantità di cibo a disposizione per questo insaziabile predatore. Esso cresce all’incirca 25 centimetri all’anno per i primi 2 o 3 anni e poi tende ad aumentare sempre più lentamente. Un esemplare di circa un metro dovrebbe avere all’incirca 7 od 8 anni.

Taglia massima: Il persico del nilo può raggiungere i 2 metri di lunghezza ed arrivare a 250 chilogrammi di peso; ufficialmente nel lago Nasser, con canna e mulinello, è stato pescato un esemplare di 118 chilogrammi. Invece pescatori professionisti del lago Vittoria hanno pescato esemplari fino a 226 chilogrammi.

Distribuzione: Attualmente i luoghi dove è realmente possibile pescare i persici del nilo sono due: il lago Nasser in Egitto ed il Lago Vittoria in Kenya e Uganda. Sicuramente il primo è la scelta più sicura, in quanto è facilmente raggiungibile dall’Italia, vi è la presenza di un centro di pesca serio e preparato, e soprattutto la sicurezza di catturare decine di esemplari di questi combattivi pesci. Per quanto riguarda il Lago Vittoria esistono delle difficoltà nel raggiungerlo. Infatti il viaggio è piuttosto lungo e costoso in quanto una volta arrivati a Nairobi bisogna noleggiare un piccolo aereo ad elica per raggiungere gli esclusivissimi lodges che propongono la pesca su questa distesa immensa d’acqua.

Questo pesce ama vivere e cacciare principalmente in profondità, anche al di sotto dei 10-12 metri. Generalmente solo gli esemplari più piccoli tendono a spingersi in superficie tuttavia, nei mesi più caldi, in cui la temperatura raggiunge circa i 45 gradi che la maggior parte di essi tende a sollevarsi dal fondo a sostare a mezz’acqua o vicino alla superficie.




Come si pesca: L'attrezzatura deve essere molto resistente, consiglio una canna da spinning pesante capace di lanciare da 60 a 80 grammi con una lunghezza di 2, Ad essa va abbinato un mulinello altrettanto robusto contenente almeno 200 metri di trecciato da 50 libbre.

Il persico del nilo tende a vivere in piccoli branchi composti dal 5 o 6 esemplari di pari mole e spesso mi è capitato di vedere inseguire lo l’artificiale da diversi pesci contemporaneamente. Molto spesso, quindi, dopo aver catturato un pesce e bene ritentare a lanciare nuovamente nella stessa zona nella speranza di un nuovo attacco.

Se vogliamo pescarlo: Sicuramente il viaggio più facile alla ricerca di questo pesce è sul lago Nasser in Egitto; per maggiori informazioni e curiosità vi consiglio di visitare il sito web: http://african-angler.co.uk o contattare Tim Baily alla seguente e-mail: a-angler@link.net. Per chi volesse recarsi a pescare sul lago Vittoria dal lato Kenyano può recarsi al Rusinga Island Lodge (www.rusinga.com) oppure anche al Takawiri Island Resort (www.shoortravel.com/takawiri.html). Se si intende pescare sul lato Ugandese del lago Vittoria sull’isola di Sseses (www.agesafaris.com/fishing_safari.htm). Per gli avventurosi che volessero provare a pescare i persici del Nilo in Uganda, interessante anche la pesca che propone l’ Arra Lodge (www.nileperch.org/index.htm)



 Mekong catfish a siamese carp

Molti fiumi e laghi asiatici ospitano un vastissimo numero di pesci di di strane fattezze e per lo più sono giganti dimensioni. Tra questi i piu rappresentativi sono il mekong catfish e la carpa siamese

Taglia massima: Il mekong catfish è il pesce più rappresentativo di tutta l’Asia, è presente in modo massiccio nei fiumi più grossi (fiume Mekong) per lo più con esemplari dai 15 ai 30 chilogrammi con qualche esemplare che raggiunge anche il quintale di peso anche se in ambienti più selvaggi si dice possa raggiungere i 300 chili, ma nulla è stato per ora provato; di sicuro esemplari fino a 290 chili sono stati catturati in Cambogia.

Per quanto riguarda la carpa siamese raggiunge e supera abbondantemente il centinaio di chili La sua pesca in ambiente naturale è molto difficile e alquanto sporadica e ancora poco si sa di questo strano pesce. Tuttavia entrambi i pesci sono stati introdotti in numerosi bacini, perlopiù privati, dove la cattura è molto più semplice.

Distribuzione: Lo possiamo trovare in Tailandia, Cambogia, Laos e in Malesia.

Come si pesca: Il mekong catfish’ un combattente che non ha assolutamente rivali, la difesa di questo pesce è così possente che può essere paragonata solo a quella di un tonno, e chi ha pescato tonni con attrezzature leggere può ben capire quanto tirino questi pesci. Durante una mia esperienza di pesca ho visto numerose volte il filo dei miei compagni di pesca spezzarsi, ho anche visto letteralmente esplodere una robusta canna da siluro di ottima marca alla prima partenza del pesce. Addirittura un grosso mekong catfish ha trascinato in acqua un giovane pescatore tailandese che con la frizione totalmente chiusa non voleva dare filo al pesce. Il mekong catfish è un pesce unico, non proprio bello nell’aspetto, ma sicuramente il pesce più combattivo che esista in acqua dolce.

Anche la carpa siamese ha una buona capacità combattiva, si comporta piu’ o meno come le nostre carpe. Molto sospettosa, un po’ lunatica e difficile da fare abboccare.

Entrambi i pesci si pescano a fondo o a galla con impasti di pane aromatizzato con latte di cocco e spezie varie.




Se vogliamo pescarlo: Sicuramente la Tailandia è il posto migliore dove pescarli; ci sono alcuni laghi dove la popolazione di mekong catfish è veramente massiccia. Il posto migliore è il lago di Bung San Lan nei pressi di Bankok, ma ne esisto anche altri meno conosciuti. In questo lago si ha la sicurezza matematica di catturarne uno. Ce ne sono veramente tanti. Per la carpa siamese esiste un piccolo lago di cui non ne so il nome ed ubicazione, ma dovrebbe essere dalle parti di Bangkok. Questo lago brulica veramente di carpe siamesi che l’amico Jean Francois Helias che lo ha scoperto, non rivela a nessuno dove sia per paura che questo piccolo paradiso venga sottoposto a pressioni di pesca troppo eccessive. Se siete interessati fate il mio nome e sicuramente vi ci potrà portare. Recentemente è riuscito anche a catturare diversi esemplari pescando a mosca.

Per informazioni contattate direttamente Jean Francois Helias :fishasia@ksc.th.com oppure visitate il suo sito web www.anglingthailand.com



Gar alligator

Il gar alligator è il più grande membro della famiglia dei Lepisosteidi; questi pesci sono del tutto simili a grossi alligatori; in quanto a fattezze del corpo, la colorazione e soprattutto l’apparato boccale più di tutti, con delle fauci piene zeppe di denti acuminate. E’ un pesce preistorico che è arrivato fino ai nostri giorni, ci sono tracce fossili della sua esistenza fin dal Mesozoico, tra i 65 e i 230 milioni di anni fa.

E’ un pesce molto coriaceo e soprattutto molto molto vorace e sicuramente un gran avversario una volta allamato.

Tranne l’uomo e gli alligatori non ha nemici o predatori; ha una crescita rapidissima i primi anni, infatti un pesce di oltre un anno puo’ agevolmente superare gli 8 chilogrammi ed è anche un pesce alquanto longevo con esemplari che possono superare i 75 anni di eta’.

Distribuzione: Il gar alligator è presente principalamente negli Stati Uniti, in particolar modo dal Mississipi fino all’Ohio, l’Illinois, in Florida ed in Messico. Sono stati catturati anche degli esemplari in Guatemala ed in Costarica. E’ stato introdotto anche in cattività in alcuni laghi della Tailandia, di Singapore e sembra anche in Malaysia.

Taglia massima: Questo pesce sembra possa raggiungere e suparare i 150 chilogrammi di peso anche se normalmente gli esemplari che vengono catturati hanno un peso oscillante tra i 60 ed i 80 chilogrammi. Ad oggi il record mondiale IGFA per questo pesce è ben 126 chili catturato nel Rio Grande in Texas - USA. Il più grosso gar catturato non a norme IGFA è un esemplare di 178 chilogrammi per 2,60 metri preso in Arkansas nel 1931.

Ci sono poi storie di antiche catture di gar alligator di oltre 3 metri e dal peso di 200 chilogrammi, ma non sono riuscito a trovare valide informazioni o immagini per avvalorare questi racconti.

Come si pesca: Il gar alligator si pesca prevalentemente con l’esca viva o con l’esca morta lasciata in deriva con un grosso galleggiante. Principalmente è insidiate nei fiume e va ricercato vicino tronchi sommersi, rocce o anfratti, un po’ come si fa per il nostro luccio. Ad ogni modo può essere anche catturato a spinning, ma la ferrata risulta difficile a causa del suo coriaceo apparato boccale.

Se vogliamo pescarlo: Direi che al momento il posto migliore per insidiare questo predatore sia il Texas. Qui vi è un gruppo di guide che propone questa pesca, la migliore è sicuramente Kirk Kirkland (www.texasfishingguides.org/kirkland).


Immagini: Ferrario Roberto, J. F. Helias, K. Kirkland, R. Huimphreys, IGFA