TAILANDIA (BSL & Rachaburi)


  


Molti di voi già avranno avuto modo di conoscere attraverso il web Jean Francois Helias, spesso e volentieri la sua faccia, e meglio ancora le sue mega catture sono pubblicate nella rubrica mensile “Catture dal Mondo”.
Dalla lontana Tailandia ci ha fatto conoscere e vedere pesci giganteschi e soprattutto molto strani e sconosciuti alla stragrande maggioranza dei lettori.
Io avevo già avuto il piacere di pescare con lui diversi anni fa quando organizzammo una spedizione di ricerca del great snakehead ovvero il pesce testa di serpente e per l’occasione ci spingemmo in una remota zona della Tailandia al confine con la Cambogia.
Da allora eravamo sempre rimasti in contatto e praticamente ci sentivamo quasi tutte le settimane. Ormai era quasi un anno che questo amico godeva alquanto ad inviarmi immagini e racconti di sue mirabolanti catture che faceva in alcuni laghi nei pressi della capitale Bangkok: giganteschi arapaima, mekong catfish da oltre 70 chili, red tail catfish e pacu in quantità industriali.
Ogni volta mi invitava a raggiungerlo per pescare nuovamente insieme, così che dopo tanta insistenza come dirgli di no? Certo la Tailandia non è mica così vicina, sono necessarie 11 ore e mezza di volo, ma almeno ora, rispetto al passato, raggiungerla è abbastanza comodo in quanto finalmente collegata con voli giornalieri diretti. In certi periodi dell’anno, si possono trovare dei prezzi dei bilgietti aerei abbastanza convenienti, basta evitare i periodi di maggior richiesta.
Mi è bastato quindi prendere il biglietto ed una volta arrivato tutta l’organizzazione degli spostamenti e degli alberghi è stata curata ed organizzata dall’amico Jean Francois.
E per fortuna, perché la capitale Bangkok è un troiaio pazzesco con un traffico spaventoso ed una mole di persone incredibile, infatti in questa megalopoli ci sono ben 9 milioni di abitati, l’inquinamento dell’aria qui lo si puo’ tagliare a fette tanto è spesso, quindi meglio starci il meno possibile.
I laghi delle “meraviglie”che hanno dell’incredibile sono il “No Name lake”, (il lago senza nome), e il più famoso “Bung San Lan”




Il lago senza nome


Questo lago si trova a circa due ore di macchina da Bangkok ed è situato in un sobborgo di una piccola e tranquilla cittadina. Questo lago, di ridotte dimensioni è di proprietà di un amico di Jean Francois, un riccone locale che possiede delle industrie per la lavorazione dello zucchero che tempo fa per sfizio si era divertito a riempire questo bacino con pesci autoctoni asiatici più una miriade di pesci alloctoni provenienti dall’ Africa, dall’ Oceania e dal Nord e dal Sud America. Quindi qui si possono pescare una gran quantità di pesci diversi e quando si ha una abboccata di un pesce non si sa mai che cosa si puo’ aver agganciato. Per quanto riguarda i pesci locali si possono trovare: mekong catfish, rohu (una specie di amur), tai pla kot kang (un pesce gatto dalla coda rossa e baffoni lunghissimi), chao phtaya (un famelico pesce gatto), ed il gorami.
Per quanto riguarda gli alloctoni si hanno arapaima fino ad oltre 70-80 chili, pirarara (red tail catfish) in quantita’ industriali, surubim, sharptooth catfish, tiger catfish, pacu, tambaqui, tilapia, gar alligator (luccio alligatore), arawana e barramundi.
Qui la tecnica principalmente impiegata è lo spinning anche se nei momenti di maggiore calura rende relativamente poco, così che si puo’ variare metodo e poter pescare con l’esca viva, con il morto, con la pastella oppure con il pane.
Lo spinning è principalmente indirizzato alla cattura di grossi arapaima, gar alligator, ma è possibile anche incappare nei pesci gatto, soprattutto in prima mattina ed alla sera prima del tramonto. Allamare questi pesci non è cosa assolutamente facile in quanto i loro apparati boccali sono estremamente duri e ricoperti con placche ossee. Inoltre le ancorette dei comuni artificiali non sono abbastanza resistenti e si aprono come nulla fosse. E’ bene sostituirle con modelli 3X o 4X e sostituire anche gli anellini di giunzione. La girella a moschettone deve essere minimo da 100 libbre, io ho avuto una girella moschettone della Rosco da 75 libbre aperta in un battibaleno. Come attrezzatura ho utilizzato una canna con potenza di lancio da 50-100 grammi ed un mulinello caricato con trecciato da 50 libbre.
Personalmente ho ottenuto buoni risultati con i Rapala X-Rap da 10 centimetri, i Rapala Magnum sia galleggianti che affondanti da 9 e 11 centimetri ed anche i Rapala Glass Shad Rap da 8 centimetri. Come colori meglio stare su colorazioni naturale e prevalentemente scure. Qui tutti i predatori si nutrono di piccole tilapia da 8-10 centimetri che normalmente sono di un colore marrone scuro.
Per quanto riguarda la pesca con il vivo od il morto, si utilizzano piccole tilapia e con l’utilizzo del galleggiante oppure a fondo. Vi consiglio vivamente di portarvi un avvisatore acustico di quelli utilizzati per il carpfishing; è alquanto utile in quanto spesso le abboccate sono veramente molto delicate e vi potrà anche essere utile se pescherete di notte. Ami e terminali saranno forniti direttamente da Jean Francois. Ad ogni modo servono ami tipo carpfishing dell’ 1/0 e nylon da 80 libbre.
Con questa tecnica una volta che vi era l’abboccata non si sapeva mai con che cosa si aveva a che fare, praticamente ogni specie presente nel lago poteva abboccare. Ad ogni modo almeno il 60-70% delle mangiate erano grossi red tail catfish dal peso variabile dai 7 ai 20 chili di peso. Sicuramente questo pesce è uno dei più combattivi che abbia mai pescato, ha una forza notevole e fa delle fughe interminabili. Per l’occasione utilizzavo una canna da siluro ed del trecciato da 80 libbre e vi posso assicurare che per averla vinta su esemplari da venti chili ho fatto parecchia fatica. In questa tecnica utilizzare un trecciato di più basso libbraggio come uno da 50 libbre puo’ essere un azzardo, personalmente l’avevo caricato sulla canna che utilizzavo per lo spinning, ma in tre distinte occasioni ho rotto.
Quando verso mezzogiorno ci fermavamo a mangiare all’ombra di un comodo porticato filavamo in acqua, con canne più leggere, dei terminali che come esca avevano pane oppure un pastella fatta a base di farina di pesce. Con questo metodo abbiamo catturato pesci di caratura minore, ma molto interessanti e combattivi come i rohu, i gorami e le tilapia.


Bung San Lan


Anche questo piccolo bacino, non è immerso nella giungla, e neanche posto in una sperduta foresta tropicale, ma comodamente raggiungibile in mezzora di autostrada da Bangkok. E’ una sorta di lago a pagamento parecchio frequentato da pescatori tailandesi soprattutto nei week end.
A vederlo non è affatto un gran chè, anzi è un po’ bruttino: acqua molto torbida e limacciosa ed un paesaggio circostante non eccezionale. Ma quello che c’è di eccezionale è la quantità e qualità di pesci presenti: mekong catfish, carpe siamesi, striped catfish, snakehead, temoli russi, sultan carp, tilapia, pacu e numerosi altri pesci tropicali.
E’ tutto circondato da pontili e piazzole per la pesca ed inoltre dispone di comodissimi bungalow posti su palafitte dove ci si può riposare all’ombra tra una abboccata e l’altra. La regola principale è che tutti i pesci debbano essere rilasciati immediatamente.
Il mekong catfish è il pesce più rappresentativo del lago, è presente in modo massiccio per lo più con esemplari dai 15 ai 30 chilogrammi e con numerosi esemplari che raggiungono anche il quintale di peso. In ambienti naturali si dice possa raggiungere i 400 chili, ma nulla è stato per ora provato; di sicuro esemplari fino a 290 chili sono stati catturati in Cambogia. E’ un combattente che non ha assolutamente rivali, la difesa di questo pesce è così possente che può essere paragonata solo a quella di un tonno, e chi ha pescato tonni con attrezzature leggere può ben capire quanto tirino questi pesci.
Durante la mia esperienza di pesca qui ho visto numerose volte il filo dei miei compagni di pesca spezzarsi, ho anche visto letteralmente esplodere una robusta canna da spinning ultrapesante di ottima marca alla prima partenza del pesce. Il mekong catfish è un pesce unico, non proprio bello nell’aspetto, ma sicuramente il pesce più combattivo che esista in acqua dolce.
La carpa siamese è sicuramente la preda qui più ricercata ed ambita, poichè la sua cattura è difficilissima essendo un pesce sospettosissimo e di difficile interpretazione pescatoria. In natura può facilmente raggiungere i 200 chilogrammi, ma in questo lago il record è di 110 chilogrammi.
Un parente stretto del mekong catfish è lo striped catfish, similissimo come forma anche se con una coda più piccola e di colore argento-grigio sul dorso. Arriva fino ad un massimo di 12 chilogrammi, ma è altrettanto combattivo come il mekong catfish. E’ sicuramente il pesce più facile da catturare del lago.
Anche nel lago Bun San Lan sono stati introdotti inoltre alcuni pesci di origine amazzonica, tra cui l’ arapaima ed il pacu, un parente molto stretto del pirhana. Il più grosso arapaima mai preso in questo lago aveva un peso di ben 180 chilogrammi.
Questo lago ha dell’incredibile, in certi momenti il ritmo delle abboccate era talmente elevato, che per poter bere in santa pace una lattina di coca era necessario lasciare la canna a riposo.
Ad ogni modo non è che pescare in questo lago sia così facile, testimonianza solo i pescatori del luogo, che anche ben attrezzati, a gran fatica riuscivano a prendere 7-8 pesci in una giornata di pesca.
Per questa pesca ci sono infatti numerosi fattori da prendere in considerazione: innanzitutto le condizioni meteo, infatti il sole gioca un ruolo molto importante; più ce né maggiori saranno le abboccate. Allo scaldarsi delle acque superficiali un gran quantità di pesci tende a portarsi nello strato d’acqua appena sotto la superficie. Le ore pomeridiane sono quelle che rendono solitamente di più. Questi pesci infatti si pescano con grossi galleggianti con non più di un metro e mezzo di fondo.
Ma il segreto di tutto sono una perfetta costruzione del terminale e l’innesco top-secret che Jean Francois ha creato.
Qualcuno potrà inoltre obbiettare che fare più di 10.000 chilometri per pescare in due laghetti non è una gran cosa. Bene secondo me il lago di Bung San Lan ed il “No Name lake” sono un destinazione da considerare solo di passaggio; cioè da abbinare ad altre destinazioni di pesca. Due o tre giorni di pesca divisi in questi laghi sono più che sufficienti vista la quantità di catture. Questo poi può essere abbinato ad un giro turistico per il paese, o ad una settimana di relax e pesca nelle famose isole di Phuket o Ko Samui, o anche una settimana di pesca ai misteriosi snakehead nel cuore della giungla.





Da non perdere


Una giornata, o almeno una mezza giornata dedicata alla visita della citta’ di Bangkok è sicuramente da mettere in conto per chi reca in Tailandia. Questa metropoli offre tantissime località interessanti di visitare, ormai meta di decine di migliaia di turisti ogni anno. Abbiamo quindi il famoso mercato galleggiante, il Buddha sdraiato, gli innumerevoli caratteristici templi. Ad ogni modo, visto che siamo qui per pesca e pesci, sicuramente da non perdere è lo strepitoso acquario “Ocean Sea World”. Questo nuovissimo e gigantesco acquario si trova sotto il “Siam Paragon, un centro commerciale lussuosissimo e gigantesco, sviluppato su otto piani. A paragone la Rinascente di Milano è poca cosa; questo è grande almeno 4 volte tanto. Quindi mollata la moglie o la fidanzata a fare shopping qui, voi potete scendere a visitare questo mirabolante acquario. Il nostro di Genova è bello, ma nulla a confronto di questo, che di recente è stato letto come uno dei più belli al mondo. In una delle vasche possiamo ammirare squali toro, squali leopardo, nutrice, cernie di oltre 150 chilogrammi, mante, giant trevally, snapper e tantissimi altri pesci tropicali. Esistono anche numerose vasche minori sia d’acqua dolce che di mare. Molto interessante quella che contiene arapaima, mekong catfish, gar alligator e altri predatori tropicali d’acqua dolce.


Informazioni Utili


Per informazioni a carattere generale potete dare una occhiata al sito web: www.tourismthailand.org
Per quanto riguarda la pesca e qualsiasi informazione potete rivolgervi direttamente a Jean Francois Helias (Fishing Adventures Thailand, 34/13-14 City Studio, 8/21 Sukhumvit Soi 13, Bangkok 10110, Tailandia) oppure visitare il suo sito (www.anglingthailand.com) o contattarlo via e-mail (info@fishingasia.com)
Per chi non volesse portarsi dietro canne e mulinelli, tutta l’attrezzatura necessaria potrà essere fornita direttamente da Jean Francois senza problemi.