VUNDU Vs SILURO





Il siluro, Silurus Glanis, non è un pesce originario delle nostre acque, ed in questi ultimi anni ha colonizzato principalmente il bacino del fiume Po e tutti i suoi immissari. Esso è originario dei paesi dell’est europeo, in particolare dei fiumi dell’ex Unione sovietica come il Volga, l’Ural ed il Dniepr. Al giorno d’oggi l’area di distribuzione di questo pesce è vastissima, è stato introdotto in molti fiumi dell’ovest europeo come il Reno in Germania, il fiume Ebro in spagna, in alcuni piccoli corsi e laghi inglesi, nei fiumi Saone e Loira in Francia e così via.
Viste le favorevoli caratteristiche ambientali incontrate in questi caldi bacini, il siluro si è moltiplicato a dismisura, trovando un perfetto habitat di sopravvivenza e riproduzione. Si dice che in alcuni fiumi si sia registrato un tasso di crescita altissimo, tanto che esemplari di 6-7 anni di età avessero già un peso ben oltre i 15 chilogrammi ed una lunghezza superiore al metro. Si pensa che esemplari di due o tre anni di età siano già in grado di riprodursi con successo.
Il peso massimo che può raggiungere è intorno ai 150 chilogrammi, ma in anni passati nell’ ex Unione Sovietica sono state segnalate catture con pesi prossimi ai 250.
Il siluro predilige laghi e fiumi a corso lento, scegliendo zone a fondo soffice e sono, fra tali zone, quelle più profonde ad ospitare i grossi calibri della specie.
Nonostante la parvenza di un pesce bonario e serafico nell’aspetto, esso si dimostra un formidabile predatore. Non disdegna di certo di staccarsi dal fondo e salire dai 10-15 metri del fondo e arrivare in superficie per attaccare il pesce utilizzato come esca. Molto spesso, soprattutto nelle giornate più calde, capita di vederli verso sera bollare in superficie cercando di catturare i pesci che si trovano a galla.
Ha un corpo molto possente e robusto che gli permette di risalire i fiumi anche con forte corrente o di piazzarsi sul fondo alla fine di una rapida per aspettare che arrivi qualche pesce da predare.
Quando allamato, dopo una rapida partenza iniziale, si difende prevalentemente sul fondo. Molto spesso giunge in breve tempo sotto la barca per poi effettuare una stenua difesa appena sotto la superficie a pochi metri di distanza.
Tipici del siluro sono due lunghi barbigli posti sulla mascella superiore e quattro più piccoli distribuiti sotto la mascella inferiore. A causa dei suoi piccolissimi occhi le sue capacità predatorie dipendono quasi esclusivamente dalle priprietà sensoriali di cui è dotato che gli permettono di localizzare la preda anche in acque molto torbide.
Se i pesci rappresentano la stragrande maggioranza delle sue prede, non disdegna vermi, crostacei e occasionalmente topi e piccoli anatidi.
La temperatura dell’acqua è molto importante per le abitudini predatorie del siluro e per la sua riproduzione. La soglia critica in entrambi i casi è verso i 18-20 gradi centigradi. Se l’acqua non raggiunge questa temperatura, il siluro mangia pochissimo e tutta la sua attività si limita molto. Con l’acqua ad una temperatura più calda, invece, esso mangia molto, e soprattutto si muove molto di più.
Ecco spiegato il perché sia il fiume Po in Italia che il fiume Ebro in Spagna sono diventati in questi ultimi anni i migliori hot-spot d’Europa per la pesca di questo gigantesco pesce. Le elevate temperature delle loro acque sono diventate quindi determinati per il loro rapido accrescimento e l’elevata riproduzione riproduzione.
Il siluro è un pesce molto curioso, così che alcuni pescatori dell’est europeo hanno creato un attrezzo capace di stimolare la sua attività in modo da indurlo a spingersi in superficie da dove proviene il rumore. Questo strumento è il clonk. Esso è ormai utilizzato da tutti i pescatori di siluri, ed anche i pescatori più scettici si sono dovuti ricredere sulla effettiva finzionalità.
Il vundu catfish appartiene alla famiglia dei pesci gatto e può facilmente raggiungere i 50 chilogrammi di peso; l’attuale record dello Zimbabwe è un esemplare di 55 chilogrammi. Esso è apprezzato dai pescatori per le sue enormi doti di combattente.
I vundu catfish sono pesci unici, hanno dei baffi lunghissimi e due pinne dorsali invece che una. Sono di un colore marrone scuro sul dorso e giallastro sul ventre; sono degli ottimi predatori e non disdegnano di salire in superficie per attaccare i branchi di piccoli pesci.
Sono attivi prevalentemente durante la notte, ma comunque attivi anche nelle ore diurne, soprattutto quando si è in presenza di acque molto torbide.
Il loro habitat ideale sono i fiumi, le insenature dei laghi; in alcuni casi gli esemplari di grossa mole sono catturati in acque molto profonde. I subacquei che prestano manutenzione alla diga di Kariba in Zimbabwe dicono di aver visto esemplari mostruosi a più di 50 metri di profondità.
Oltre che nel lago Kariba esso e distribuito un pò in tutto il continente Africano, ma può essere trovato in abbondanza nel fiume Nilo ed in tutte le sue ramificazioni, nella parte bassa del fiume Zambesi, nel lago Nasser in Egitto.
I loro sproporzionati baffi li aiutano a trovare il cibo in acque torbide e limacciose. Essi sono de veri e proprio spazzini, infatti spesso vengono catturati nei pressi di villaggio dove vi è lo scarico della fognatura.
A parità di peso, combatte sicuramente di più rispetto ai suoi cugini africani, il sharptooth catfish ed al bagrus catfish, ed è per questo che èil pesce gatto africano più ricercato ed insidiato. Per avere la meglio su di un esemplare intorno ai 20 chilogrammi, con attrezzatura medio pesante, sarà sicuramente necessario una buona mezzora.
La tecnica più utilizzata è il drifting utilizzando dei grossi aquiloni da mettere in acqua per rallentare il movimento della barca. In questo modo si potrà sondare una gran parte d’acqua. Le esche vanno posizionate sul fondo ad una ventina di metri di distanza dalla barca e solitamente quando il vundu catfish abboccherà la lenza del nostro mulinello inizierà letteralmente ad evaporare. Dopo la prima possente fuga, normalmente continua il combattimento sul fondo letteralmente trascinando la barca per decine di metri.
Il miglior modo per portarlo in barca è utilizzare un grosso guadino, del tipo utilizzato per i salmoni, in quanto avendo una bocca relativamente piccola non lo si può issare come si fa da noi con i siluri.
Parlando con gli amici inglesi prima di affrontare il viaggio in Zimbabwe volto alla cattura di questi pescegattoni, era venuta fuori l’idea di portare con noi un clonk, se esso funzionava così bene con i siluri perchè non poteva funzionare anche co i vundu? L’idea però fu abbandonata quasi immediatamente, perchè poteva, oltre ai vundu , attirare i coccodrilli, rettili molto timidi ma alquanto curiosi. Meglio non rischiare!
E’ insidiabile anche dalla riva, ma non è molto simpatico accamparsi sulle rive di un fiume africano dove è molto comune l’incontro con animali selvatici pericolosi come leoni, coccodrilli ed ippopotami.
Sono venuto a conoscenza della cattura di svariati esemplari sia a spinning che in traina utilizzando grossi Rapala dai 14 ad oltre i 18 centimetri. Tim Baily, organizzatore di safari di pesca per i persici del Nilo in Egitto, mi ha raccontato che molte volte è accaduto di agganciare esemplari giganteschi di vundu catfish, riuscendo solo a portare in barca solo esemplari dai 10 ai 30 chilogrammi . Spesso e volentieri con la loro forza brutale riuscivano a svuotare i mulinelli caricati con 250 e più metri di lenza da 30-50 libbre senza che il pescatore potesse fare qualcosa.
Mollte volte, quando il combattimento sembrava vinto, con il pesce nelle vicinanze della barca, dopo l’ennesimo tentativo di fuga le grosse ancorette di questi artificiali si sono aperte o addirittura strappate.

Per il siluro le esche sono molteplici, in quanto quando questo pesce ha voglia di mangiare, non passa troppo per il sottile. Ad ogni modo quelle più gettonate sono l’anguilla viva, che sembra essere un richiamo irresistibile per i pesci di grosso calibro, ed il calamaro che con il sue forte odore, ha un potere attirante notevole. Grappoli di vermi e sanguisughe sono diventate un classico per questo pesce. Per quanto riguarda altri pesci da utilizzare vivi consiglio il carassio, il cavedano e la trota soprattutto per i periodi invernali. Sconsiglio il barbo in quanto sembra che il siluro non gradisca troppo questo pesce.
La pesca al siluro può essere fatta sia dalla riva che dalla barca; per la riva la canna da utilizzare deve essere molto robusta e con una lunghezza compresa fra i 3 metri e 60 e i 3 metri e 90, possibilmente con una potenza tra i 200 e i 300 grammi. Potete utilizzare canne da surf-casting, oppure quelle proprio studiate per il siluro ed immesse sul mercato in questi ultimi anni. I mulinelli sia a bobina fissa che a bobina rotante devono essere caricati con almeno 200 metri di nylon dello 0,50-0,60. Molto funzionali sono anche i fili intrecciati che possono avere carichi di rottura molto elevati, che con un diametro dello 0,30 hanno carichi di rottura anche fino a 60 chilogrammi.
Per la pesca dalla barca solitamente si utilizzano canne più corte, tra i 2 e i 3 metri con potenza tra le 25 e le 50 libbre.
Per quanto riguarda gli ami devono essere di elevata qualità, possibilmente sezione grossa e con una punta molto accuminata, consigliabile se affilata chimicamente. Essa deve penetrare e bucare rapidamente la dura bocca ossea del siluro, pena la perdita di numerosi pesci
Per quanto riguarda il vundu catfish una delle esche migliori per la sua cattura è il sapone. Si proprio il sapone! Infatti in alcuni stati africani come il Zimbabwe è di prassi l’uso del sapone come esca per pescare i vundu catfish; questo sapone di colore bluastro é fabbricato con grasso animale e vegetale, e così sciogliendosi lentamente in acqua ha un potere attirante veramente notevole. E’ molto malleabile e di conseguenza si può modellare con facilità sull’amo. Altre esche sono pezzi di pesce o pezzi di carne in scatola. Tuttavia usando queste due ultime esche vi è la possibilità di agganciare di tutto, da piccoli ciclidi fino ad un coccodrillo, come è capitato a me!
Solitamente anche per questo pesce si usano robusti ami come i VMC 7356 BK (i miei favoriti) nella misura 7/0 e 9/0 connessi ad un robusto terminale dello 0,70, che deve resistere ai denti abrasivi del vundu catfish, oppure come nel caso del siluro anche i robustissimi terminali in kevlar.
La pesca a questo pesce fatta esclusivamente dalla barca, e l’attrezzatura da utilizzare è praticamente la stessa che per il siluro.

Chi invece volesse andare alla ricerca del misterioso vundu catfish, può contattare la “Tailor Made Holidays” (5 Station Approach, Hincley Wood, Surrey KT 10 0SP, Inghilterra, Fax: 0044 181 398600
E-mail: enquiries@tailormadeholidays.co.uk, www.tailormadeholidays.co.uk ), la quale è l’unica agenzia che realmente può organizzarvi una vacanza di pesca in Egitto, Zambia od in Zimbabwe volta alla cattura di questo pesce.