PEACOCK, PAYARA E DORADO

Payara

Il payara appartiene alla famiglia dei Cynodontidi (Hydrolicus scomberoides) è può raggiungere e superare il peso di 20 chilogrammi
La traduzione letteraria del suo nome potrebbe essere “pesce con i denti di cane”; ed è anche chiamto “pesce Dracula”. Infatti la parte sottostante della sua mascella ospita due denti enormi e totalmente sproporzionati facendo questo pesce in tempi antichi una vera e propria leggenda ed un pesce molto temuto; è quasi una specie di pesce preistorico.
Un pesce di una decina di chili ha due canini lunghi almeno 15 centimetri. Questa possente dentatura permette al payara di poter catturare ed uccidere all’istante prede che sono grandi anche la metà della lunghezza del suo corpo.
Questi predatori hanno un corpo molto possente, con una colorazione argentata, ma al tempo stesso sono pesci molto delicati, una volta catturati devono essere rilasciati abbastanza in fretta, pena la morte del pesce in breve tempo.
Il payara preferisce fiumi con acqua corrente e dove vi è parecchia turbolenza. É un pesce opportunista che ama sostare in caccia zone riparate dalla corrente oppure nei fondali più profondi, per avventarsi sulla prima preda che capita a tiro.
Una volta allamato, spesso e volentieri salta, ma le sue fughe sono prevalentemente lunghe e molto possenti. Bisogna aspettarsi che da un pesce di medie dimensioni possa sbobinare anche una cinquantina di metri di lenza. Sebbene questo pesce sia stato molto poco ricercato, in questi ultimi anni è diventato quasi un pesce di culto, vista anche la difficoltà di cattura. A causa della sua strana dentatura, è molto difficile avere una solida allamata quando il pesce abbocca. Spesso e volentieri, infatti, si slama quasi all’istante. E’ anche per questo che nella sua pesca si usano solitamente artificiali molto grossi per aumentare le possibilità di allamata.
L’attuale record IGFA (www.igfa.org) per questo pesce è di 17.80 chili ed è stato catturato nel 1996 in Venezuela nelle famose cascate Uraima
 
Il Pecock

Peacock bass è dei tre il pesce predatore più popolare del Sud America.
Ha un comportamento molto simile al nostro persico trota, amando acque calde e tranquille e zone con forte vegetazione e strutture sommerse dove può trovare un buon numero di piccoli pesci da predate. Ama restare nelle zone superficiali dell’acqua soprattutto in prima mattina e verso sera per poi dirigersi verso il fondo nelle ore più calde della giornata. Sembra comunque che gli esemplari più grossi siano quasi sempre catturati in superficie proprio durante le ore più calde.
Esistono numerose specie di peacock anche se tra gli ittiologi ci sono stati parecchi dibattiti per stabilire l’esatto numero delle specie. Ancora oggi sembra possano esservi almeno una decina di specie diverse anche se l’IGFA (International Game Fish Association), che è la fonte più autorevole in merito ne ha classificate stranamente solo 3 come elegibili per l’omologazione come record mondiale.
Nodo importante di questa controversia è il fatto che molti ittiologi e studiosi considerano il great peacock e lo speckled peacock lo stesso pesce.
Senza ombra di dubbio il più grande della specie è il great peacock (Cichla temensis) che ha un peso medio di circa 3-4 chili, ma che può agevolmente arrivare a superare i 10 chilogrammi di peso. Ha una colorazione molto particolare e variegata solitamente a fondo verdastro con delle bande verticali nere ed una grossa macchia, simile ad un occhio sulla coda.
Lo speckled peacock sembra raggiungere, invece, al massimi i 5 chilogrammi ed è molto facile da riconoscere avendo una colorazione prevalentemente marrone con numerosi puntini bianchi disposti in modo orizzontale e barre nere verticali.
Una delle specie più catturate è sicuramente il butterfly peacock (Cichla ocellaris), molto più piccolo del great pecock, ma non di meno aggressivo ed combattivo. Questo pesce raramente sembra raggiungere i 6 chili di peso ed il peso medio di cattura oscilla intorno al chilo e mezzo di peso. Ha una colorazione diversificata da pesce a pesce, anche se per maggior parte dei buttefly peacock presenta 3 grosse macchie nere sul corpo verde chiaro ed una sulla coda. A seconda del periodo, inoltre, può avere anche varie sfumature che vanno dall’ arancione al rosso fuoco in prossimità delle branchie. Quando è di piccole dimensioni tende a muoversi ed attaccare in branco; così effettuata una cattura di un piccolo butterfly si può star certi che in zona ce ne saranno altri pronti ad afferrare la nostra esca
Le specie sicuramente più rara è il royal peacock (Cichla nigrolineatus) ed il blu peacock (Chicla Spp.) in quanto sembrano avere un habitat piuttosto limitato, confinato solamente in alcune remote zone del Brasile.
 


Dorado

l dorado (Salminus maxillosus) sono pesci migratori e come forma può essere paragonata a quella di una specie di trota preistorica con un apparato boccale possente paragonabile a quella di un Pit Bull. La sua pelle è veramente dura e con squame molto coriacee di un colore giallo-oro intenso, per questo che gli ittiologi quando lo scoprirono lo chiamarono dorado, cioè pesce dorato. Il suo corpo ha anche dei riflessi blu ed arancio.
I dorado sono i predatori più possenti e forti di tutto il Sud America; una volta allamati sono imprevedibili, alternano lunghe fughe sotto la superficie ad un numero incredibile di salti fuori dall’acqua. Possono arrivare a superare i 20 chilogrammi ed in passato si narravano storie di enormi dorado con peso prossimo ai 30 chili catturati nel fiume Parà in Argentina.
E’ un pesce molto sensibile all’inquinamento, e sicuramente il suo numero e taglia si è ridotto drasticamente in questo ultimo decennio. Attualmente la taglia media di cattura è intorno ai 3-6 chili.
Solitamente ama spostarsi in branco, quindi abboccate multiple sono sempre possibili.
Il dorado ama si fiumi ampi con moderata corrente che piccoli corsi d’acqua. Non ha preferenze per acque pulite o limacciose, basta che ci siano dei pesci da poter predare.
La sua bocca è la più temuta dai pescatori, è un grado di raddrizzare come nulla fosse anche le ancorette più robuste, e non è rado che spezzi in due artificiali sia di balsa che di plastica dura.
L’attuale record del mondo IGFA per il dorado è di ben 23.30 chili catturato in Argentina nel fiume Paranà.

Dove e come pescarli

Il Payara è sicuramente il pesce più difficile da trovare poiché la sua distribuzione è più limitata degli altri due predatori. La località sicuramente più famosa al mondo sono le cascate di Uraima in Venezuela e tutto il bacino dell’Orinoco dove i payara sono sempre presenti in buon numero ed esistono lodge attrezzati che propongono questo tipo di pesca. Qui inoltre la taglia media di cattura è sempre piuttosto elevata. Una buona presenza di payara vi è anche sul fiume Xingu in Brasile.
Il payara non è certo un pesce sofisticato, attacca tutto quello che vede, purchè sia di generose dimensioni. Molto spesso è catturato in drifting con l’esca viva calata in profondità, ma altrettanto spesso può essere catturato in traina con grossi Rapala Magnum da 14 o 18 centimetri. Anche lo spinning è producente e quindi esche artificiali da 12-14 centimetri di tipo affondante sono una scelta molto comune.
Al contrario del peacock, il periodo migliore per pescare i payara è solitamente quando i fiumi sono gonfi d’acqua e le rapide hanno forte corrente.
Il peacock, invece, può essere trovato in numerosi stati sudamericani come Brasile, Colombia, Bolivia, Guyana, Perù, ed è stato anche introdotto con gran successo in alcuni laghi di Panama, delle Hawaii ed in numerosissimi canali della Florida.
Non in tutti gli stati amazzonici esistono valide organizzazioni di pesca, quindi è bene indirizzarsi verso quegli stati come Brasile e Venezuela, dove l’attività turistica della pesca al peacock è sviluppata da molti anni e spesso gestita in modo impeccabile da serie organizzazioni o tour operator statunitensi.
In Venezuela le zone migliori e più conosciute sono il lago Guri, il fiume Orinoco, il fiume Cinaruco,. In Brasile, che è molto ma molto più vasto, le zone migliori sono tantissime, ma indicativamente sono considerate migliori il fiume Negro, il Caures, l’Unini, il Branco, il Madeira e il Matupiri per quanto riguarda la zona occidentale, mentre per la zona centrale e orientale i fiumi più famosi sono lo Xingu, il Marmelos il Jari Mucucuao, il Tapera.
Decidere dove e quando andare non è poi così facile poichè le variabili che si possono incontrare sono numerose. In linea di massima il momento migliore per pescare il peacock bass è durante la stagione secca, cioè quando il livello dell’acqua è molto basso. Infatti durante la stagione delle piogge i fiumi amazzonici possono ingrossarsi a dismisura ed il livello può crescere di oltre 10 metri allagando le foreste circostanti per centinaia di chilometri; inoltre la forti piogge trascinano in acqua grandi quantità di fango rendendo la pesca praticamente impossibile.
A seconda del paese dove ci si vuole recare esistono stagioni o periodi ben definiti che è meglio chiedere al tour operator od agenzia che organizza il viaggio.
Un tipo di esca sicuramente eccezionale per il peacock, sono i popper o propeller o tutte le esche di superficie che creano rumore e una vistosa scia. Una fra le migliori è prodotta dalla Luhr Jensen: il woodchopper produce delle vibrazioni ed ha un rumore caratteristico che stimola in modo accentuato l’abboccata di questo predatore.
Invece, le zone dove il dorado è diffuso maggiormente sono: Argentina, Paraguay, Uruguay la parte sud ovest del Brasile, e la Colombia.
Benché la distribuzione del dorado sia piuttosto ampia le zone dove lo si può pescare e dove esiste una organizzazione valida sono piuttosto limitate. Per ora per andare sul sicuro bisogna recarsi in Argentina dove vi è un discreto numero di lodge che propone la pesca a questi predatori sul fiume Paranà e sui suoi affluenti
Le migliori esche per il dorado sono sicuramente le esche vive. Sicuramente al top c’è un piccolo anguilliforme chiamato “morenita” in Argentina. Va innescato sulla coda e lasciata andare in corrente con o senza galleggiante; praticamente si comporta come le nostre anguille quando peschiamo i siluri. Anche in acque molto torbile riuscirà ad attirare con le sui vibrazioni questi predatori anche a grande distanza.
Per lo spinning artificiali con robuste ancorette dai 9 ai 14 centimetri di varie fattezze e colori vanno sempre bene, anche il dorado, non è un pesce cha va molto per il sottile. Sembra particolarmente attratto da artificiali che contengono biglie di acciaio e che quindi emettono marcate vibrazioni e suoni.
Non bisogna mai sottovalutare questi tre pesci ed anche i medio piccoli esemplari, poiché anche quando sembra che siano ormai giunti sottobarca sfiniti, si cimentano un’ ultima poderosa fuga verso legni sommersi o cespugli riuscendo il più delle volte a rompere la lenza ancora prima che si possa tentare una qualche reazione.
Conseguentemente l’attrezzatura per questi tre predatori deve essere di prim’ ordine e soprattutto molto robusta. Una canna con capacità di lancio da 50 a 80 grammi con un mulinello caricato con un trecciato di almeno 50 libbre direi che è la scelta migliore. Il peacock e dorado riescono agevolmente ad aprire girelle moschettoni di basso libbraggio come pure a raddrizzare ancorette degli artificiali normalmente utilizzati per l’acqua dolce. Proprio per questo girelle e moschettoni anch’essi devono essere di buona marca e con potenza di tenuta minimo di 75 libbre. Per il payara e per il dorado, a causa delle loro poderose dentature bisogna obbligatoriamente sempre usare il cavetto d’acciaio almeno da 60 libbre.

Cotatti utili

Per pescare il payara in Venezuela potete visitare il sito web: www.lostworldadventures.com, interessante anche www.payara-fishing.com. Due interessanti fiumi brasiliani per la pesca a questo predatore sono Xingu, anche se qui la media di cattura non è così elevata come in Venezuela ed il fiume Tocantins, dove invece le catture sono sicuramente più interessanti. Per pescare rispettivamente in questi due fiumi potete visitare i siti web http://www.ranchixingu.com.br/ e http://www.bananalecotour.com.br/. Esistono anche interessanti zone di pesca in Peru e Bolivia, ma alquanto remote e mal organizzate.
Moltissime organizzazioni, invece, operano ed organizzano viaggi per la pesca ai vari tipi di pecock in Brasile e Venezuela; tra i migliori contatti vi suggerisco: http://www.kaluapesca.com.br/; http://www.acuteangling.com/, http://www.amazonsportfishing.com.br/, http://www.riverplateoutfitters.com/ e http://www.peacockbassfishing.com/
Per chi volesse provare a recarsi in Argentina per la pesca al dorado consiglio di visitare i siti web http://www.doradofishing.com/ che offre interessanti pacchetti sia per la pesca a mosca che a spinning. Un lodge molto famoso è anche il Cabana Don Julian www.cabanadonjulian.com.ar; interessanti proposte sono anche fatte dalla agenzia americana Goldon: http://www.goldon.com/