TIGERFISH


Il tigerfish è un pesce di grande valore sportivo che richiama sui fiumi Africani numerosi appassionati che lo insidiano principalmente con la tecnica dello spinning e della mosca; vediamo quindi di conoscere in particolare questo strano e così poco conosciuto predatore
Il tigerfish è un pesce singolare che popola buona parte dei laghi e fiumi africani esso é molto apprezzato dai pescatori sportivi grazie alla spropositata forza e combattività ed ai numerosi salti che effettua una volta allamato. Ha una colorazione argentea orizzontalmente striata da bande nere ed è facilmente riconoscibile per sua poderosa dentatura. I suoi denti a forma conica possono raggiungere i 2,5 - 3 centimetri e se danneggiati o persi ricrescono in breve tempo.
Il tigerfish è un insaziabile predatore ed è capace di attaccare pesci di quasi la metà della sua lunghezza; la sua dieta è composta esclusivamente da altri pesci quali: sardine, tilapia ed altri suoi simili. Esso può crescere fino ad una dimensione massima di 70 centimetri ed arrivare ad un peso di circa 15 chilogrammi.
Attualmente il record IGFA all-tackle è di 9,90 chilogrammi, ma recentemente in Zimbabwe è stato pescato un esemplare di 15,5 chilogrammi; normalmente la taglia media si aggira dai 2 ai 5 chilogrammi.


Habitat

La distribuzione del tigerfish è molto strana in quanto è diffuso prevalentemente nella zona sud e nord-est del continente africano ed non se ne hanno tracce nella parte nord-ovest. Le principali concentrazioni di questo predatore si hanno nei laghi Nasser, Kariba e Turkana e nei fiumi Nilo, Zaire, Zambesi, Limpopo e nel delta del fiume Okavango ed in alcuni piccoli fiumi del Sud Africa. E' stranamente assente nei laghi Vittoria, Tanganika e Malawi.
L'habitat del tigerfish è molto differente a seconda che viva in lago o in fiume. Nel primo caso tende a vivere i primi anni della sua vita nelle profondità del lago per poi spostarsi verso le rive preferendo zone con vegetazione ed anfratti. Una volta raggiunta la maturità sessuale ritornano nelle parti centrali del lago seguendo i branchi di sardine che diventano il suo esclusivo nutrimento.
Nei fiumi, invece, il comportamento è molto diverso in quanto esso preferisce zone con rigogliosa vegetazione acquatica o grosse rocce sommerse.
Ama sia zone di forte corrente, che zone di acqua ferma e stagionalmente tende a percorrere lunghi tragitti anche fino a 60 chilometri.
Il tigerfish è un pesce che raramente vive solitario, infatti spesso forma piccoli branchi costituiti da una decina di esemplari; di conseguenza una volta pescato uno di questi pesci conviene immediatamente rilanciare e quasi sicuramente si avrà un'altra ferrata.
Il tigerfish, normalmente, è pescato a spinning o in traina con minnows o cucchiaini ondulanti o rotanti lanciando in acque aperte od ai margini della vegetazione dove esso può essere nascosto nell'attesa di una preda. In Zimbabwe, sul fiume Zambesi, è prevalentemente insidiato dalla barca con l'esca viva; si effettua una sorta di drifting lasciando l'esca in corrente ad una ventina di metri dalla barca alternando brevi recuperi a pause in modo da invogliare e stimolare il predatore ad attaccare.




L'attrezzatura

Per chi volesse cimentarsi nella pesca di questo predatore dovrà utilizzare una attrezzatura composta da una canna da spinning con potenza tra i 15 e i 30 grammi abbinata ad una mulinello che contenga almeno 200 metri dello 0,22 o 0,25 o un trecciato da 15-20 libbre. Le esche artificiali migliori per il tigerfish sono costituite da piccoli minnows da 7 e 9 centimetri oppure da cucchiaini dorati o argentati sia rotanti che ondulanti. Un'esca altrettanto funzionale è il "Minnow Spoon" della Rapala, armato con amo singolo, nelle misure da 6 e 7 centimetri. Veramente molto catturante il Team Esko della Rapala in colorazione rosso/giallo. Sembrerebbe che il colore rosso stimoli molto questo pesce all’abboccata.
Vi è poi il "Tiger Killer", un cucchiaino rotante con paletta di colore oro ed armato con un gigantesco amo singolo, creato appositamente per la pesca di questo predatore. Purtroppo sul mercato italiano non è possibile trovarlo in quanto è venduto esclusivamente in Gran Bretagna. Personalmente credevo che questa esca, benché funzionale, fosse di dimensioni troppo grosse, in particolare l'amo, ma mi sono dovuto ricredere dopo aver visto catturare con essa tigerfish non più lunghi di una spanna.
Per chi volesse, invece, volesse cimentarsi nella pesca con l'esca viva è d'obbligo l'uso del cavetto in acciaio. Spesso i normali cavetti utilizzati per la pesca al luccio non sono abbastanza resistenti e quindi conviene utilizzare un cavetto da 20 libbre in su. Molto comodi e pratici sono quelli termosaldanti che devono essere collegati con un amo ad occhiello di dimensioni 1/0 o 2/0.
Gli amanti della pesca a mosca avranno bisogno di una canna di 7 o 8 piedi di lunghezza con un mulinello capace di contenere 100 metri di backing da 15 libbre collegato ad una coda di tipo affondante. Le esche migliori per questo tipo di pesca sono grossi streamers da trota o quelli utilizzati per la pesca al salmone. Anche in questo caso prima dello streamer bisognerà montare un terminalino un acciaio pena la perdita di numerosi pesci; Il tigerfish ha una potente dentatura capace di recidere terminali di nylon di buon diametro.


Tigerfish, un pesce imprevedibile

Ad un tratto la canna si piega ed il mulinello, caricato con un nylon dello 0,20, incomincia a cedere lenza in maniera impressionate e dopo pochi attimi esplode dall'acqua un tigerfish compiendo in pochi in pochi secondi una serie di salti e di fughe sotto la superficie del lago. Pochi minuti di appassionante combattimento che il pesce riesce sfortunatamente a slamarsi e riguadagnare la libertà. Questo più o meno è quello che puntualmente accadeva ogni giorno durante un mio soggiorno al lago Nasser in Egitto. Non ho preso esemplari di grosse dimensioni, al massimo 2,5 chilogrammi, ma posso assicurare che combatterli con attrezzatura leggera é affascinante ed entusiasmante ed anche i piccoli tigerfish hanno una forza spropositata rispetto alle dimensioni.
Prima di intraprendere questo viaggio avevo letto su di una rivista di pesca straniera che il prendere un tigerfish ogni tre ferrate era un buon risultato. Avevo ovviamente storto il naso pensando che una così bassa percentuale di catture era forse dovuta alla non sufficiente capacita di chi aveva scritto quell'articolo. Ebbene mi sono dovuto ricredere riconoscendo che colui che aveva scritto ciò doveva essere un vero esperto. Infatti prima di riuscire a catturare a spinning e poi liberare il mio primo tigerfish sono riuscito a perderne una quindicina. Il tigerfish appena allamato, in un brevissimo spazio di tempo, compie una serie di salti e fughe impressionante e nella maggior parte dei casi riesce a slamarsi lasciando sconcertato ed avvilito qualsiasi pescatore. La difficoltà di una solida ferrata con le esche artificiali è dovuta allo strano comportamento di questo pesce nel momento in cui sferra l'attacco. Infatti il tigerfish tende ad attaccare le sue prede sempre dalla parte della testa, per tramortirle o addirittura tranciando di netto in due il malcapitato pesce per poi ingoiarlo con tutta calma. Di conseguenza molto spesso il tigerfish si ferra non per la bocca ma per il corpo e dopo pochi salti riesce di conseguenza a averla quasi sempre vinta riguadagnando la libertà.
Sicuramente pescando con l'esca viva la percentuale di pesci catturati sale vertiginosamente in quanto si ha tutto il tempo di far ingoiare l'esca e quindi effettuare una sicura ferrata.


Ho notato che invece usando esche molto piccole (5-7 centimetri) munite però con amo singolo si ha un incremento notevole dei pesci catturati perché in questo caso il pesce tende ad ingoiare l'esca in un sol boccone e se, invece, si ha la ferrata sul corpo l'amo singolo ha una presa migliore e più solida rispetto all' ancoretta.
Il prossimo anno quando ritornerò in Africa saprò già da subito come conportarmi nei confronti di questo predatore e penso che il traguardo della cattura ogni tre ferrate sarà sicuramente raggiunto.

NOTIZIE UTILI

Per chiunque volesse effettuare un viaggio in Africa per la pesca al tigerfish può contattare direttamente i lodge di pesca oppure potrà richiedere informazioni alla “Taylor Made Holidays”,

Taylor Made Holidays: http://www.tailormadeholidays.co.uk/